La presenza di orbite di oggetti che si trovano alle estremità del nostro sistema solare, a una distanza dal Sole oltre 250 volte superiore di quella terrestre definti anche tecnicamemente oggetti trans-nettuniani, o TNO ( tutti gli oggetti che si trovano ai margini del sistema solare, oltre Nettuno) sembra suggerire l’esistenza di un pianeta nascosto nel nostro sistema solare. Questo, il nuovo studio preso in esame da anni da alcuni astromoni e scienziati a livello internazionale e pubblicato su arXiv.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Il nuovo lavoro ha studiato quegli oggetti il cui movimento è reso instabile perché interagiscono con l’orbita di Nettuno. Questa instabilità li rende più difficili da comprendere, ma alcuni astronomi e ricercatori hanno analizzato e studiato il loro comportamento sostenendo la tesi per cui il loro movimento insolito ai margini del sistema solare sarebbe meglio spiegato dall’esistenza di un altro pianeta non ancora scoperto: il nono.
Il gruppo di ricerca ha effettuato una serie di simulazioni per capire come le orbite di questi oggetti fossero influenzate da una serie di fattori, tra cui i pianeti giganti che li circondano come Nettuno, la “marea galattica”, che proviene dalla Via Lattea e le stelle. “Tuttavia – ha affermato Bagytin – la spiegazione migliore era quella del modello che includeva il Pianeta Nove”.
I ricercatori hanno osservato che esistono altre interpretazioni per il comportamento di questi oggetti, tra cui l’ipotesi che altri pianeti abbiano influenzato la loro orbita, ma che da allora siano stati rimossi. Sostengono anche che la teoria del Pianeta Nove rimane la migliore.
Una comprensione approfondita dell’esistenza o meno del Pianeta Nove si avrà con l’accensione dell’Osservatorio Vera C Rubin. L’osservatorio è in fase di costruzione in Cile e, una volta avviato, sarà in grado di scansionare il cielo, così da capire il comportamento di questi oggetti lontani.
“Assieme alla mia squadra abbiamo trovato ulteriori prove che indicano l’esistenza del pianeta“, ha detto Konstantin Bagytin, astronomo che ha contribuito a rendere popolare la teoria. “Il nuovo lavoro rappresenta la prova statistica più forte che il Pianeta Nove è davvero là fuori“, ha dichiarato Bagytin.
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