Integrazione e solidarietà | 17 aprile 2024, 09:33

Lo scontro in Ucraina si intensifica, in arrivo nuovi profughi anche in Valle

Dall'inizio del conflitto sono stati complessivamente oltre duemila quelli transitati al centro di accoglienza di Chavonne gestito dal Comitato valdostano della Croce Rossa Italiana

Una donna ucraina tra le macerie dopo un bombardamento (foto in esclusiva per Laprimalinea.it)

Una donna ucraina tra le macerie dopo un bombardamento (foto in esclusiva per Laprimalinea.it)

Dopo quasi 26 mesi dal giorno dell'attacco russo all'Ucraina (24 febbraio 2024), sono stati 805 i profughi ucraini che hanno trovato rifugio stabilmente nella nostra regione, chi presso le abitazioni dei 301 loro connazionali che già risiedevano da tempo nella nostra regione, chi in alloggi resi disponibili da privati o associazioni solidali.

Secondo la Prefettura regionale, sono invece 52 gli ucraini ospitati oggi nei Centri di accoglienza straordinaria-Cas valdostani e 20 quelli presi in carico dal Servizio di accoglienza e integrazione. 

Ma vi sono poi da considerare i profughi che in Valle arrivano, transitano e da qui ripartono per altre zone del Mondo. Da quando è stato messo in piedi nell'aprile 2022, al centro di accoglienza di Chavonne gestito dalla CRI VdA sono transitati già oltre duemila  profughi ucraini e chi pensa che accoglienza voglia dire semplicemente cibo caldo e un letto per dormire si sbaglia di grosso. I compiti del Comitato regionale della CRI presieduto da Paolo Sinisi  sono tanti e urgenti:

Dapprima vengono effettuati il censimento dei profughi e la valutazione delle esigenze immediate di ciascuno; subito dopo sono avviate le procedure per la ricerca ed il ricongiungimento familiare, attraverso il Comitato internazionale di Croce Rossa; intanto all'Ambulatorio di Chavonne i pochi medici e infermieri a disposizione insieme al personale formato della CRI si devono occupare dei controlli anti Covid e di una serie di diversi accertamenti sanitari; devono poi fornire supporto nelle procedure per l’ottenimento dell’assistenza sanitaria.

Alla Croce Rossa sono anche demandati i trasporti per esigenze di diversa dislocazione; il supporto alle famiglie ucraine per le necessità primarie (alimenti e vestiario); per le esigenze scolastiche (assistenza nell’integrazione e lezioni di italiano); i trasporti per necessità connesse a visite mediche o esigenze specifiche; svariate attività di ricongiungimento familiare.

In questi giorni il conflitto si è intensificato e con esso anche la movimentazione di nuovi profughi, cittadini ucraini che hanno resistito il più possibile nelle loro abitazioni ma che ora cercano rifugio in Europa. E la Valle d'Aosta non potrà essere assente in caso di necessità di nuova accoglienza dei flussi di rifugiati: è sempre attivo infatti il Tavolo di coordinamento con i rappresentanti delle strutture regionali coinvolte (Protezione civile, Politiche sociali, Sanità e Salute, Affari di Prefettura), dell'Azienda Usl, della Croce Rossa Italiana, della Caritas italiana, del CPEL, del Comune di Aosta, del Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta, della Caritas Diocesana e della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta. Il coordinamento è affidato alla Protezione civile regionale.

red.laprimalinea.it

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