Cronaca | 08 aprile 2024, 20:30

Niente cronaca, siamo valdostani: Palazzo di Giustizia 'vietato' ai giornalisti

Dura stigmatizzazione dell'associazione stampa valdostana-Asva nei confronti dell'iniziativa senza precedenti assunta oggi dai vertici di Tribunale e Procura di Aosta ma più in generale rispetto a una possibile 'inversione di tendenza' registrata nei rapporti tra Forze dell'ordine e mezzi d'informazione

Niente cronaca, siamo valdostani: Palazzo di Giustizia 'vietato' ai giornalisti

"L'esercizio della professione giornalistica e il diritto dei cittadini ad essere informati, il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione, in Valle d'Aosta rischiano di essere ostacolati da un incomprensibile atteggiamento di chiusura totale da parte delle Forze dell’ordine e della magistratura inquirente, in particolare sugli ultimi fatti di cronaca".

Così inizia la nota di oggi lunedì 8 aprile con la quale il direttivo dell'Associazione stampa valdostana-Asva, il sindacato dei giornalisti valdostani, segnala stigmatizzandola l'iniziativa senza precedenti dei vertici del Palazzo di Giustizia di Aosta che questa mattina hanno vietato l'accesso a cronisti, fotografi e operatori televisivi. Ma il riferimento è anche alla palese e sempre più evidente restrizione, da parte di molti rappresentanti delle forze di polizia (militari come i comandanti dei carabinieri o civili come i dirigenti della questura) a fornire ai giornalisti quel minimo di informazioni indispensabili a svolgere il proprio lavoro con serenità e senza incorrere nel rischio di restituire ai lettori notizie incomplete o, peggio ancora, inesatte. 

"Le disposizioni previste dalla recente riforma Cartabia - prosegue il comunicato dell'Asva - dietro cui sempre più spesso le Forze dell’ordine e la magistratura si riparano, non giustificano decisioni di questo genere, con un’interpretazione restrittiva e di totale chiusura dei rapporti con gli organi di informazione".

Secondo i colleghi del sindacato "in poco tempo è stato cancellato del tutto un rapporto basato su diritti e doveri che si consideravano acquisiti, in un quadro democratico ormai consolidato".

E  la situazione, "deterioratasi da mesi, è peggiorata ulteriormente negli ultimi giorni quando, su alcuni gravi e inquietanti fatti di cronaca - in parte tuttora irrisolti - è calato un incomprensibile silenzio stampa, che oggi ha addirittura portato al divieto di ingresso per i giornalisti al Palazzo di giustizia di Aosta. È un fatto mai accaduto prima e che ha, tra le sue conseguenze più gravi, il proliferare di informazioni imprecise e di ricostruzioni fantasiose, alimentate dal silenzio degli inquirenti. Per questo motivo - in un’ottica di totale collaborazione con le Forze dell’ordine e con la magistratura inquirente - l'Associazione Stampa Valdostana, sindacato unitario dei giornalisti valdostani, chiede un confronto per trovare un equilibrio: occorre garantire, in un quadro di regole, di correttezza e di reciproche responsabilità (anche deontologiche) la qualità dell'informazione e l'esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini". 

pa.ga.