Forse a causare il malfunzionamento è stato il banale urto di un carrello porta-fascicoli, questa mattina, ma più probabilmente le porte non erano regolate correttamente, nonostante una revisione di pochi giorni fa a seguito di un precedente guasto. Fatto sta che nella tarda mattinata di oggi l'ascensore del tribunale di Aosta si è nuovamente bloccato all'altezza del primo piano con a bordo una dipendente del Palazzo di Giustizia.
Scatta l'allarme, si precipitano alla porta dell'ascensore una guardia giurata in servizio all'ingresso e altri dipendenti, arriva anche la responsabile amministrativa che ha gestito l'appalto per la manutenzione dell'impianto, vinto poco tempo fa dalla Thyssen-Krupp, azienda siderurgica tedesca. Il tempo passa, i tentativi di aprire le porte manovrando dall'esterno vanno a vuoto, nel frattempo arrivano i Vigili del fuoco del Comando di Aosta, che dopo una serie di tentativi riescono ad averla vinta sui meccanismi dell'ascensore: forzandole dopo aver liberato i fermi le porte finalmente si aprono; la dipendente esce dalla cabina sollevata e sorridente, anche se il sudore aveva cominciato a imperlarle la fronte.
Se la gestione dell'emergenza può dirsi esemplare da parte del personale e della dirigente del tribunale, difficile poter dire lo stesso per gli incaricati della manutenzione ovvero per gli operatori della Thyssen. Troppe le volte, in un breve lasso di tempo, in cui l'ascensore del tribunale ha fatto le bizze e si è fermato. "Finora non è rimasto chiuso dentro nessuno con problemi di claustrofobia - ha commentato un'impiegata - ma questi problemi vanno risolti una volta per tutte, prima che diventino più seri".