Dura lo spazio di un paio di minuti la gioia di Guglielmo Bosca per la prima vittoria in Coppa del Mondo. Con il pettorale numero 17, l’alpino trapiantato in Valle d’Aosta e cresciuto nelle fila dello Sc Crammont MB, fa segnare il miglior crono e balza in testa alla classifica del SuperG di Garmisch-Partenkirchen, in Germania. Con il pettorale 18, il francese Nils Allegre –anche per lui mai un podio nel massimo circuito mondiale – lo precede di 18/100: primo il transalpino, secondo Guglielmo Bosca, a confermare l’ottimo momento di forma e, dopo aver sfiorato in più occasioni un piazzamento nei migliori tre della classifica, oggi ha sugellato il primo podio in Coppa del Mondo.
Nils Allegre (1’11”92) ha la meglio su Guglielmo Bosca (Cse; 1’12”10) e sulla coppia svizzera composta da Loic Meillard (1’12”17) e Marco Odermatt (1’12”20). In 54° posizione conclude Benjamin Alliod (Cse; 1’14”29). Domattina, dalle 11.30, si replica, con il secondo SuperG del programma tedesco.
Guglielmo Bosca riportò la frattura esposta di tibia e perone della gamba sinistra nel 2017, dopo una caduta in Coppa Europa a Reiteralm, per la quale dovette affrontare ben sette operazioni, perdendo due stagioni di Coppa del Mondo. La terza stagione la perse a causa della rottura di un crociato, a Bormio, nel 2020.
“Non è un risultato completamente campato per aria – ha raccontato Bosca ai cronisti – e questo rende tutto ancora più bello. Sapevo che potevo fare una grande gara oggi, ma tagliare il traguardo per primo è davvero un’emozione pazzesca. Sono contentissimo, al settimo cielo. Ho sciato bene da cima in fondo, su una neve difficile. Dopo gli infortuni, il percorso che ho intrapreso è stato frutto di una determinazione che non so in quanti sarebbero riusciti a mettere in campo. Tutto quel percorso ha avuto un senso grazie alla giornata di oggi".
Ha detto ancora l'atleta azzurro: "Oggi tutto ha un significato ben chiaro. Ho sempre saputo che sarei potuto salire su un podio e ce l’ho fatta. Da gennaio è come se ci fosse stato un click nella mia testa, ho acquisito maggiore consapevolezza, è come se tutti gli infortuni fossero stati messi da parte, finalmente. Prima, invece, capivo di avere la velocità, ma avevo molte paure. Il nostro è uno sport rischioso e io vedevo rischi e pericoli ovunque. Se vuoi arrivare, però, devi riuscire a metterli da parte e dopo Bormio penso di essere riuscito a farlo".
Certo che "qualche retaggio degli infortuni in me rimarrà sempre. Non sono uno che pensa che si debba scendere sempre senza rispetto, però ho acquisito una maggiore capacità di affrontare la gara e ho una migliore percezione delle mie capacità. Oggi ho visto la luce verde, adesso vorrei agguantare una vittoria. Ci sono fenomeni straordinari in questo periodo e oggi battere Odermatt e Sarrazin è stato qualcosa di incredibile, pazzesco”.