Economia | 13 dicembre 2023, 16:08

Limitazioni in autostrada A5 grave danno per le aziende valdostane

Limitazioni in autostrada A5 grave danno per le aziende valdostane

"Profondo disappunto" è espresso dalle principali associazioni imprenditoriali valdostane (tra cui Adava, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, CNA, Coldiretti) per la notizia riguardante l'istituzione del doppio senso di marcia a partire dalla metà del mese di gennaio 2024 nel Raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià sulla carreggiata in direzione Ivrea, con il divieto di transito per i mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate in entrambe le direzioni da domani 14 dicembre. 

"Questa decisione - si legge in una nota congiunta - che giunge in un momento già caratterizzato da notevoli disagi dovuti ai lavori e alle chiusure periodiche del Tunnel del Monte Bianco e alla prossima chiusura della tratta ferroviaria Aosta Ivrea per lavori di elettrificazione, ha suscitato preoccupazione e malcontento tra gli operatori economici della regione. Le associazioni imprenditoriali sottolineano che la complessa situazione logistica, combinata con queste nuove restrizioni, comporterà inevitabilmente ripercussioni negative sull'intera economia locale e sulla mobilità di residenti, turisti e imprese".

Il Presidente di Adava, Luigi Fosson, commenta: "Le restrizioni al Raccordo A4/A5 avranno un impatto significativo sul turismo valdostano, già provato da altre criticità logistiche. È sufficiente considerare che sia sabato che domenica scorsi, in occasione del Ponte dell’Immacolata, a partire già dal primo pomeriggio, la rete autostradale valdostana era in sofferenza con una coda continua da Verrès sino all’innesto di Santhià. A volte mi domando che cosa spinga questi nostri ospiti e turisti a ritornare nei weekend successivi dopo un’esperienza di questo tipo. Come categoria – continua il Presidente Adava - chiediamo un'attenzione particolare a questa criticità per salvaguardare il Turismo in Valle d'Aosta". 

Il Presidente di Confcommercio Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato, dichiara: "Le nuove limitazioni al traffico influenzeranno pesantemente anche il settore commerciale. Soprattutto nei periodi di festività, una parte rilevante dei consumi e degli acquisti nel nostro settore sono effettuati da parte di turisti che raggiungono la città di Aosta e le molte località turistiche montane valdostane. Confcommercio invita le autorità a considerare soluzioni alternative per mitigare il disagio subito". 

Il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Francesco Turcato, aggiunge: "Il settore industriale valdostano sarà duramente colpito da queste nuove restrizioni. La limitazione al transito dei mezzi pesanti comprometterà la catena di approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti industriali. Chiediamo un dialogo costruttivo con le istituzioni per trovare soluzioni che garantiscano la continuità operativa delle aziende e la sostenibilità del settore industriale in Valle d'Aosta". 

“A partire dal nuovo anno – evidenzia il neo Presidente di CNA Valle d’Aosta Andrea Caruso - l’unico modo per raggiungere la nostra regione sarà per mezzo del trasporto su strada, con un aumento notevole di traffico su gomma. Questi lavori andranno sicuramente ad intensificare i rallentamenti autostradali rendendo ancora più complicati gli spostamenti da e per la nostra regione. Siamo consapevoli che è fondamentale salvaguardare la sicurezza delle persone e degli utenti, ma, proprio per questo, sarebbe stato auspicabile un monitoraggio delle infrastrutture più puntuale, un coordinamento nella pianificazione lavori più attento e sul lungo periodo, in modo da non doverci trovare come ora una regione quasi inaccessibile”.

Tutte le associazioni imprenditoriali richiamano l'attenzione sul fatto che, nonostante Ativa S.p.a. (società di gestione della tratta autostradale) sia un soggetto privato, le infrastrutture autostradali sono un bene di interesse pubblico. Pertanto, su iniziative di questo genere che inevitabilmente influenzano l'intera economia e società, sarebbe stato auspicabile un confronto preventivo quantomeno con l'Amministrazione regionale se non anche con le organizzazioni di rappresentanza degli operatori economici. 

red.laprimalinea.it