Ambiente | 18 novembre 2023, 10:00

Il futuro dell'attestato di 'prestazione energetica'

Un articolo chiaro e dettagliato con tanto di riferimenti normativi riguardante l'attestato di prestazioni energetiche sull'edilizia; suggerimenti dell'ingegnere Andrea Rotta, impegnato da più di vent’anni nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione di impianti di climatizzazione con attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili e risparmio energetico

Photo Credits: IdeeGreen

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Oltre a essere rifugio e scrigno dei beni e degli affetti, la nostra casa può 'curarci'? Addirittura, può 'guarire' alcuni nostri malesseri? Certamente, il benessere domestico o meglio una smart home può largamente contribuire a prevenire e combattere malattie, depressioni, 'stati generali' malsani. Questo è il tema principale della nostra  rubrica Abitare il Benessere, curata dall'ingegnere Andrea Rotta, un autentico esperto di comfort abitativo, un titolato professionista che ha dedicato la propria vita e le proprie competenze allo scopo di far star bene le persone nei luoghi dove maggiormente trascorrono la loro esistenza. 

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La Direttiva EPBD4, denominata Direttiva Casa Green, “Prestazione energetica nell'edilizia (rifusione)” approvata dal Parlamento Europeo e attualmente in fase di consultazione nazionale, propone una revisione dell’attestato di prestazione energetica con l’obiettivo di introdurre nuovo modello di APE entro il 31 dicembre 2025.

Tra le proposte di modifica descritte nell’art. 16 dalla direttiva segnaliamo:

1. Nuovi indicatori: l’APE sarà dotato di una serie di nuovi indicatori dell’edificio tra cui:

a. indicatore numerico del consumo di energia primaria e finale espresso in kWh/m2anno;

b. indicatore numerico delle emissioni di gas a effetto serra del ciclo di vita espresso in kgCO2eq/m2anno;

c. valori di riferimento quali i requisiti minimi e requisiti degli edifici a energia quasi zero al fine di consentire ai proprietari o locatari dell'edificio o dell'unità immobiliare di valutare e raffrontare la prestazione energetica.

2. Ulteriori informazioni: l’APE includerà ulteriori indicatori sull’edificio come ad esempio:

a. Il consumo complessivo di energia annuo [kWh/anno];,

b. il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione e l'acqua calda [kWh/m2anno];

c. l'uso di energia primaria non rinnovabile annuo [kWh/m2anno];

d. l'energia finale per il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione di acqua calda per uso domestico, la ventilazione, l'illuminazione integrata;

e. eventuali ulteriori requisiti in termini di efficienza e sicurezza per le apparecchiature.

3. Modello di APE: l’allegato V della direttiva propone uno schema con le informazioni minime da riportare nel nuovo attestato di prestazione energetica.

4. Nuova classificazione energetica basata sui seguenti criteri:

a. scala chiusa che usa solo le lettere da A a G;

b. la classe G corrisponde al 15 % degli edifici con le prestazioni peggiori del parco immobiliare nazionale al momento dell'introduzione della scala;

c. la classe B corrisponde agli edifici a emissioni zero di cui all'articolo 2, punto 2, ovvero:

“edificio ad altissima prestazione energetica, determinata conformemente agli allegati I e III, che contribuisce all'ottimizzazione del sistema energetico attraverso la flessibilità della domanda, nel quale qualsiasi fabbisogno residuo molto basso di energia è interamente coperto da: fonti rinnovabili generate o stoccate in loco, fonti rinnovabili generate nelle vicinanze, una comunità di energia rinnovabile, energia rinnovabile e calore di scarto provenienti da un sistema efficiente di teleriscaldamento e teleraffrescamento”.

d. distribuzione uniforme della larghezza di banda degli indicatori tra le classi di prestazione energetica dalla A alla F;

e. Eventualmente è possibile aggiungere la Classe A+ per edifici con super prestazioni:o Fabbisogno di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, ACS inferiore a 15 kWh/m2 anno; o Produzione in loco di fonti rinnovabili superiore ai consumi medi mensili; o Positività carbonica in termini di GWP del ciclo di vita dell’edificio.

Schema della nuova classificazione energetica secondo le indicazioni dell’art. 16 della Direttiva Casa Green:

Classificazione a scala chiusa da A a G con eventuale aggiunta della classe A+

In alto tabella della distribuzione uniforme della larghezza di banda delle classi da A a F

. Classe A+ per edifici con super prestazione

. Classe B corrisponde agli edifici a emissioni zero

. Classe G corrisponde al 15% degli edifici con le prestazioni peggiori del parco      immobiliare nazionale

Inoltre l’art. 9 “Norme minime di prestazione energetica” suggerisce un percorso di miglioramento del parco immobiliare nazionale (obbligatorio?) basato proprio sulla nuova classificazione energetica con il superamento delle classi peggiori F e G nell’arco dei prossimi 10 anni.

Questo percorso prevede che gli Stati garantiscono:

• Per gli edifici pubblici: una classe E minima dal 2027 e una classe D minima dal 2030;

• Per gli edifici privati non residenziali: una classe E minima dal 2027 e una classe D minima dal 2030;

• Per gli edifici privati residenziali: una classe E minima dal 2030 e una classe D minima dal 2033;

 

 

 

 

 

Parco immobiliare da riqualificare nei prossimi 10 anni

 

 

Per consultare gli  articoli precedenti cliccate qui https://www.laprimalinea.it/sommario/argomenti/abitare-il-benessere.html 

 

Chi è Andrea Rotta?

Torinese d'origine, 51 anni, laureatosi al Politecnico di Torino nel maggio 1998 e iscritto all'Ordine degli ingegneri della Valle d'Aosta dal giugno 1999, Andrea Rotta opera da oltre vent'anni nel campo della progettazione, costruzione e gestione di impianti di climatizzazione con attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili e risparmio energetico.

Più di 200 gli impianti realizzati con tecnologia fotovoltaica, solare termico, pompa di calore, biomassa, cogenerazione. Oggi promuove la costruzione di edifici in bioedilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio esistente. Un lavoro che ormai è diventata pura passione nel veder realizzato il sogno della sostenibilità ambientale che da una singola abitazione, come una goccia nel mare, farà la differenza nel nostro futuro e quello delle future generazioni.

Nel 2017 ha scritto il libro 'Era meglio fare l’idraulico!' in cui descriveva le difficoltà nell’iniziare a svolgere la libera professione, sempre alla ricerca di un modo migliore di proporre ai clienti, soluzioni innovative per vivere in comfort. 

L’ingegner Rotta ha più volte sottolineato come sia importante prendere questo problema sul serio. Rotta si occupa, quindi, da molti anni delle energie rinnovabili e soprattutto del risparmio energetico, tanto da aver scritto dei libri in merito, tra i quali i più noti e apprezzati sono 'SmartHome' e 'Aria Pulita', 'Guida sul comfort abitativo' e durante il periodo di quarantena Covid ' Come sanificare' tutti scaricabili gratuitamente sul suo sito https://www.andrearotta.com/ 

Per maggiori informazioni consultare il sito  https://www.andrearotta.com/  e il canale  https://www.youtube.com/channel/UC9sqWNUPfrH_v9GbtsrA3ag 

Tutti i contenuti e gli articoli dell'ingegnere Andrea Rotta sono disponibili nella rubrica 'Abitare il benessere' 

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Andrea Rotta-red.laprimalinea.it