Chiamatela 'le Fontine' perché adesso il più noto prodotto gastronomico valdostano Dop si fa in tre. La Fontina, conosciuta e imitata in Italia e nel mondo, dopo un lungo iter avrà una tutela maggiore e una valorizzazione delle produzioni in alta quota e a stagionatura più lunga.
Si è infatti concluso l'iter al ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per la modifica al disciplinare di produzione della Fontina Dop, che prevede alcune modifiche in tema di foraggi e la nascita di due nuove tipologie certificate: la Fontina Dop Lunga stagionatura e la Fontina Dop Alpeggio. "Con la nascita delle nuove tipologie, voluta dal consorzio Produttori e tutela della Fontina Dop, si rafforza ulteriormente il legame con il territorio e viene valorizzata al meglio la produzione tipicamente di montagna della Fontina Dop", si legge in una nota del consorzio.
Le novità sono contenute in un decreto del ministero. Nella stessa direzione va la modifica al disciplinare riguardante i foraggi. Mentre il regolamento europeo richiede un minimo di prevalenza (51%) di alimenti provenienti dalla zona di produzione, il consorzio Fontina Dop ha previsto nel nuovo disciplinare che almeno il 60% della razione alimentare di sostanza secca sia prodotto all'interno del territorio della Valle d'Aosta.
"Il rispetto di tale requisito - prosegue il consorzio - consente di valorizzare le caratteristiche uniche del latte di alta montagna e di mantenere viva l'antica pratica di allevamento con la monticazione delle bovine durante il periodo estivo e l'approvvigionamento nei prati di fondovalle durante i mesi invernali, nel totale rispetto dei ritmi naturali montani".