Dal Vinile al Cuore | 18 settembre 2023, 18:00

Peki D'Oslo, ecco l'atteso album

Un album di rock noir urbano, una sonorità che si rifà ai grandi "maledetti" del rock, agli Stooges-MC5-Velvet Underground, che dal primo punk rock'n'roll '77 inglese e americano retrocede fino al garage sound sixties per un viaggio notturno attraverso i paesaggi alienati delle nostre città

Peki D'Oslo, ecco l'atteso album

Peki D'Oslo è una creatura che mal si adatta alla luce del giorno, trovandosi più a suo agio di notte tra le mille luci delle metropoli sotto i riflessi dei neon di clubs e locali di spogliarello, quando la realtà è più sfumata e distorta e i confini tra bene e male, legalità e crimine, arte e cultura "bassa", glamour e violenza sono impalpabili.

Nata non si sa quando nè dove, è stata spogliarellista a Parigi nei quartieri della boheme e a Pigalle, dissoluta modella per fotografi e riviste glamour nella Londra dei sixties e nei seventies insieme alle rock stars, musa mutante per i più grandi artisti nella New York dell'esplosione disco e punk, sciantosa a Berlino durante la caduta del Muro.

Instancabile giramondo, cosmetica bambola multicolore nella movida '80 a Barcelona e nei techno rave parties ad Amsterdam, dai bassifondi della Bowery ai galà di Hollywood, maitresse nei bordelli thailandesi e curatrice di musei a Roma, ha preso a pieni morsi la vita in ogni sfumatura fino ai suoi aspetti più oscuri.

Vampira senza età, ibernata e scongelata più volte, riciclatasi in mille forme, ha posato per Robert Mapplethorpe, composto versi insieme a William Burroughs e Allen Ginsberg, condiviso pennelli e spray con Jean Michel Basquiat, ha ballato allo Studio 54 e sballato al CBGB, attrice per Martin Scorsese e David Lynch, ha scambiato polaroids con Andy Warhol, partecipato ad orge con Vanessa Del Rio e Joe Dallesandro. Dal Chelsea Hotel al Museo del Prado, elegantemente sconvolta ha assaporato ogni sostanza, essenza e bevanda, sperimentato ogni possibile erotica fantasia.

Festaiola quasi a morirne, ha guardato le stelle dal fango di una pozzanghera, ha imparato il linguaggio dei truffatori e dei vagabondi, ha vissuto in castelli ed edifici abbandonati, senza però mai essere stritolata sotto il peso dei peccati delle metropoli.

Ha raccontato i suoi deliri ad Andrea Bellentani, che li ha messi in musica e versi insieme alla sua disfunzionale famiglia musicale: Ulderico Wilko Zanni (Rats) alle chitarre e basso, Dome La Muerte Petrosino (Not Moving) alle chitarre, e Antonio Tony Face Bacciocchi (Not Moving) alla batteria.

Un album di rock noir urbano, una sonorità che si rifà ai grandi "maledetti" del rock, agli Stooges-MC5-Velvet Underground, che dal primo punk rock'n'roll '77 inglese e americano retrocede fino al garage sound sixties per un viaggio notturno attraverso i paesaggi alienati delle nostre città... 

A cura di Paolo Fassino- SpazioMusica, Aosta

 

red.laprimalinea.it

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