In previsione di probabili polemiche e critiche che potrebbero giungere da più parti, L’Amministrazione comunale di Aosta gioca d'anticipo e con una nota diffusa oggi informa che "il progetto di recupero e ristrutturazione con ampliamento degli edifici che si affacciano sulla piazza Arco d’Augusto ha concluso l’iter autorizzativo, culminato nel rilascio del permesso di costruire n. 157/2023". Il progetto prevede l'innalzamento dell'edificio sino a cinque piani.
Avviati in questi giorni anche i lavori della ex Casa Rassat (foto sotto) a ridosso del Teatro Romano: qui il progetto originario prevede la trasformazione dell'edificio in albergo-ristorante con un aumento importante di volumetria che ha messo sul piede di guerra il vicinato. Il 27 settembre 2017 Casa Rassat in via Baillage, pieno centro storico di Aosta, era stata venduta all'asta dalla Regione al prezzo di 541mila euro all'ingegnere aostano Marco Magliano di Aosta per conto di un gruppo di imprenditori e professionisti: Lorenzo Nelva Stellio, Bruno Nex, Iliana Bionaz, Antonio Macrì e Joel Créton.
La ristrutturazione, salvo vincoli della Sovrintendenza ai Beni culturali, prevede la realizzazione di 12 camere o mini alloggi su 800 metri quadrati disponibili e la possibilità di ampliare notevolmente la volumetria in virtù del Piano Casa. Sul cartello di cantiere comparso in questi giorni è indicata come inizio lavori la data del 30 maggio (fine prevista 30 dicembre 2025). E' anche indicata la 'ristrutturazione con ampliamento volumetrico'; proprietario e committente è la società Urbanitas srl; le imprese di costruzioni incaricate sono la Macrì-Bionaz snc e la Alpiscavi srl; direttore lavori l'architetto Roberto Montegrandi; responsabile della sicurezza è l'ingegnere Lorenzo Nelva Stellio.
Per quanto riguarda invece la casa all'Arco di Augusto, il permesso a costruire del 26 maggio scorso è stato trasmesso al Suel il quale, per competenza, lo ha inoltrato ai richiedenti lo scorso 13 giugno; l'iter autorizzativo-burocratico è durato una decina di anni, con avvicendamenti nella proprietà degli immobili e tra i progettisti incaricati, e ha visto la presentazione di diverse proposte progettuali, l’ultima delle quali è stata sottoposta all’esame della Commissione edilizia il 16 marzo scorso.
A tale proposito, l’Amministrazione comunale sottolinea che "il contesto urbanistico e architettonico del centro storico e l’affaccio verso uno dei principali monumenti della città con i conseguenti vincoli hanno richiesto la massima attenzione. Si sa che è difficile armonizzare nuovi interventi edilizi con le preesistenze storiche in contesti sensibili. Il mantenimento del tessuto edilizio e delle caratteristiche stratificate nel tempo presuppongono interventi di restauro o risanamento conservativo, tali da garantire la continuità dell’edificato e la leggibilità del tessuto urbano".
E ancora: "Laddove l’intervento sia beneficiario degli ampliamenti volumetrici mediante la demolizione e ricostruzione stabiliti dalla cosiddetta 'legge casa', che consente di ampliare fino al 35% del volume preesistente in deroga al PRG - spiega la nota del Comune - ci si trova di fronte a dimensionamenti che non sempre riescono ad inserirsi nel contesto". L’Amministrazione comunale, rispetto al caso in questione, "condivide le conclusioni critiche espresse dalla Commissione edilizia circa l’inserimento 'fuori scala' del nuovo edificio, cui avrebbe preferito una diversa articolazione volumetrica".
Alla Commissione il Comune "rinnova la sua fiducia e parimenti ringrazia gli uffici comunali per l’attento e paziente lavoro istruttorio. Il progetto finale rispetta la normativa vigente e osserva le disposizioni date da parte dell’organo preposto alla tutela, circa il rispetto delle visuali su altri monumenti vicini, in particolare sul campanile della Collegiata di Sant’Orso; pertanto, un diniego da parte degli uffici sarebbe risultato illegittimo".
L’Amministrazione municipale ritiene, tuttavia, "che dovrebbe essere data la possibilità ai Comuni, nella fase istruttoria dell’iter amministrativo, di ricercare un accordo tra l’organo consultivo e quello preposto alla tutela al fine di individuare il giusto ed equilibrato inserimento dei volumi potenzialmente ammissibili". Infine, l’Amministrazione comunale ritiene, altresì, fondamentale "che una situazione come quelle venutesi a creare debba richiamare il legislatore sulla necessità di intervenire con una misura correttiva della legge regionale 24/2009 tale da impedire un aumento volumetrico così rilevante nei centri storici in tutta la Valle d’Aosta che rischia, in alcuni casi, di compromettere lo sviluppo armonico della trama edilizia e le esigenze di tutela del patrimonio architettonico".
Quanto a Casa Rassat, dove il cantiere è già iniziato, una riunione svoltasi nei giorni scorsi tra progettisti, proprietari e residenti/proprietari di alloggi ed esercizi commerciali nel vicinato ha evidenziato alcuni malumori, soprattutto in relazione ai possibili disagi derivanti dalla presenza del cantiere in un'area ristretta e densamente 'vissuta' del centro storico cittadino e ai dubbi sull'ampliamento volumetrico.