Integrazione e solidarietà | 30 marzo 2023, 08:00

'L’infanzia non si incarcera'; da Cittadinanzattiva un appello per non bloccare la legge

In seguito alla presentazione di emendamenti che fermano la proposta di legge in Commissione Giustizia della Camera, associazioni, garanti e singoli soggetti impegnati sul tema dei diritti in carcere chiedono di non tradire il lavoro svolto   finora e di accelerare l’approvazione

'L’infanzia non si incarcera'; da Cittadinanzattiva un appello per non bloccare la legge

Un appello rivolto al Presidente e ai componenti della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati per ripristinare lo spirito originario della proposta di legge di iniziativa dei Deputati Serracchiani, Costa, Di Biase, Casu, Furfaro e liberare finalmente i bambini detenuti nelle carceri a seguito delle mamme.

Ad inviarlo sono stati Cittadinanzattiva e 'A Roma Insieme – Leda Colombini', con la sottoscrizione di altre 12 organizzazioni civiche e di volontariato attive sul tema dei diritti dei detenuti, nonché di 4 Garanti dei diritti delle persone private della libertà e del Presidente della Conferenza dei Garanti Territoriali.

Attualmente la proposta di legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e alla legge 21 aprile 2011, n. 62, in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori” è ferma presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati,  per via della presentazione di una serie di proposte di emendamenti: una situazione  - si legge nell’appello -  “estremamente preoccupante, sia perché rischia di aprire una nuova fase di stallo sul provvedimento, sia perché gli emendamenti depositati depotenzierebbero l’intero impianto della proposta di legge, contraddicendone finalità e motivazioni".

La proposta di legge, nata su iniziativa dell’ex onorevole Siani e che nella scorsa legislatura non aveva completato l’iter di approvazione a causa della caduta del Governo Draghi, si inserisce in un percorso di proficua e positiva collaborazione tra Parlamento e organizzazioni della società civile, contrassegnato da una grande spinta e valenza civica che non ha mai avuto bandiere.

Introduce misure efficaci e ragionevoli, rimuovendo anzitutto ostacoli e limiti - di natura economica e giuridica - presenti nella normativa vigente che continuano ad alimentare il fenomeno dell’incarcerazione dell’infanzia e a produrre nuovi ingressi di bambini in carcere al seguito delle madri. Tra le più apprezzabili, le disposizioni rivolte a sostenere e promuovere il sistema delle case famiglia protette come modello alternativo alle soluzioni detentive di madri e bambini, comprese quelle della detenzione negli Istituti a Custodia Attenuata per detenute Madri(ICAM). Di qui l’appello delle organizzazioni e dei vari soggetti che chiedono ai parlamentari di non fermare questo percorso e di recuperare lo spirito originario affinché il testo completi quanto prima l’esame in Commissione Giustizia, senza modifiche che ne tradiscano l’intento o esulino dalla esplicita finalità: ossia che i bambini e le bambine possano vivere i loro primi anni di vita con le madri, siano esse in attesa di giudizio o in esecuzione penale, in un ambiente non detentivo.

info Cittadinanzattiva VdA

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