Quello di dare appuntamento alla scadenza del prestito per incassare i soldi e non farsi trovare, per poi accusare il debitore di aver 'mancato' il pagamento e sottrargli così la terra o la casa era il metodo più utilizzato dagli usurai valdostani sino almeno ai primi anni del Dopoguerra per arricchirsi sulle spalle delle loro vittime. Le cose negli anni sono cambiate ma lo strozzinaggio, sotto altre forme, è rimasto ed è senz'altro una piaga tuttora presente nella nostra regione.
Sui pericoli e le strategie per uscirne si è tenuto nella serata di lunedì 27 marzo nella sala 'Maria Ida Viglino' di Palazzo regionale, ad Aosta, il convegno 'Usura: che fare?', organizzato dal Consiglio Valle nell'ambito delle attività dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso.
"L'usura è un fenomeno criminoso e sommerso e, proprio per questo, è necessario parlarne - ha evidenziato il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin - purtroppo chi è vittima di usura spesso non denuncia: per paura, per vergogna, per timore di ritorsioni e per tanti altri motivi. Ne consegue l'isolamento della persona che spesso si trasforma in disperazione. L'iniziativa dell'Osservatorio regionale antimafia voleva mettere in evidenza i mezzi e le soluzioni per combattere l'usura e sottolineare che le Forze dell'ordine lavorano attivamente in questo settore".
L'incontro, moderato dalla giornalista Cristina Porta, è proseguito con gli interventi del Questore di Aosta, Carlo Musti e del comandante del Gruppo carabinieri di Aosta, tenente colonnello Giovanni Cuccurullo, che hanno ribadito l'impegno delle Forze dell'ordine per prevenire e arginare il reato mettendo in campo iniziative di repressione e intensa attività investigativa.
Poi è stata la volta di Stefano Fracasso, presidente di Alpifidi e segretario di Confartigianato VdA,che ha ricordato il momento di difficoltà che attraversano i diversi settori economici e la necessità di tenere alta la guardia; il presidente de 'La Scialuppa CRT - Onlus', Ernesto Ramojno, ha invece evidenziato le attività di aiuto rivolte alle persone in temporanea difficoltà e ha indicato come rivolgersi a La Scialuppa ed enti similari sia fondamentale per evitare di restare 'incastrati' tra le mani degli usurai, portando all'attenzione della platea esempi concreti ed esperienze dirette.
Altro genere di iniziative è invece quello offerto da Linea Libera, illustrato da Giacomo Di Modica: al numero verde 800582727, voluto e creato dall'associazione 'Libera - contro le mafie', si può rivolgere chi intende segnalare episodi 'opachi', condotte corruttive o di stampo mafioso tra cui rientra anche l'usura. Non solo una linea di ascolto, dunque, ma anche un sostegno concreto di accompagnamento alla denuncia.
L'evoluzione storica dell'usura e la conseguente modifica del sistema normativo e delle modalità di azione e intervento delle Forze dell'Ordine sono state affrontate dal tenente colonnello Tommaso Gioffreda, Comandante del Reparto Operativo della Compagnia carabinieri di Aosta. Gioffreda ha ricordato come la formazione sia importante per poter combattere con armi efficaci le strategie degli usurai 'moderni'.
Infine il colonnello Massimiliano Re, Comandante del Comando territoriale di Aosta della Guardia di Finanza, ha illustrato l'operato della polizia tributaria nel campo dell'usura e ha sottolineato l'importanza della collaborazione dei cittadini e degli operatori economici e commerciali.
Le segnalazioni di operazioni sospette, che garantiscono l'anonimato del segnalante, in Valle d'Aosta sono circa 250 all'anno (su un totale di 140 mila sul territorio nazionale) e, alcune di esse, hanno portato all'apertura di indagini molto importanti a tutela del sistema socio-economico locale, come quelle nei confronti di alcuni 'prestasoldi' o 'cambisti' operanti nei pressi del Casino di Saint-Vincent per i quali non sussiste più dal 2010 il reato di usura ma quello di esercizio abusivo dell'attività finanziaria o bancaria.