"Ricordare le vittime delle mafie significa impegnarsi per promuovere la cultura della legalità e la cittadinanza responsabile".
Lo ha detto oggi martedì 21 marzo il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin (foto sotto), in occasione della Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si celebra oggi. Istituita ufficialmente con legge del 2017, questa ricorrenza è nata nel 1996 per iniziativa di Libera, che ha scelto il primo giorno di primavera come simbolo di risveglio della memoria e di rinascita sociale.
"Ricordare tutti insieme - ha detto Bertin - fa diventare possibile il nostro impegno per la costruzione di una memoria condivisa, necessaria per contrastare la diffusione di mafie e corruzione. Il ricordo delle tante vittime innocenti uccise dalla criminalità organizzata deve rafforzare la nostra azione a favore della legalità, quale presidio di democrazia e libertà".
L'assessore regionale all'Istruzione, Jean-Pierre Guichardaz (foto in basso), è invece intervenuto in piazza Chanoux, ad Aosta, durante il corteo di studenti e docenti delle scuole Eugenia Martinet e Emile Lexert. "La mafia è quotidianità pervasiva, esiste ad ogni livello: è un tarlo che scava indebolendo la società e le istituzioni", ha detto Guichardaz.
Per alcuni problemi legati all'organizzazione della trasferta, le due istituzioni scolastiche non hanno potuto partecipare alla manifestazione che si è svolta a Milano, a cui erano invece presenti gli studenti del liceo Bérard e dell'istituzione scolastica di istruzione professionale Corrado Gex di Aosta insieme ai loro insegnanti e alcuni rappresentanti di Libera Valle d'Aosta.
In piazza Chanoux, gli studenti hanno ricordato alcuni nomi delle vittime innocenti della mafia e le loro storie. "Le mafie hanno capito che per vivere indisturbate e fortificarsi possono e devono continuare a esistere sotto traccia, insinuandosi nella società, nelle istituzioni pubbliche e indebolendo la cultura della legalità", ha ricordato Guichardaz, aggiungendo che "oggi siamo qui e idealmente anche a Milano per ricordare tutti coloro che sono morti e caduti per mani di assassini mafiosi. Sono 1.069 persone, 1.069 nostri fratelli e sorelle. Siamo qui anche per non affievolire la nostra indignazione che è vaccino contro ogni forma di assuefazione alla violenza, alla prevaricazione, all'opportunismo, alla disonestà".
E ha concluso: "La scuola insieme alle famiglie e alle associazioni sono il luogo della formazione della coscienza collettiva, l'unica medicina capace di combattere sul lungo tempo una pianta sempre più forte e infestante".


red.laprimalinea.it



