Un appartamento per ospitare donne straniere con figli, con un progetto di inserimento nella comunità, di ricerca di lavoro e di autonomia. È il progetto di inclusione sociale 'Sentirsi a casa', presentato ieri mattina nel Salone ducale del municipio di Aosta. È stato realizzato da una rete di cooperative sociali valdostane:
capofila è La Sorgente, poi ci sono Indaco, Esprit à l'Envers, La Libellula ed Enaip Valle d'Aosta ed è finanziato con il Fondo nazionale per le politiche migratorie del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
L'adesione del Comune di Aosta è arrivata a giugno 2021; ci sono a disposizione 500.000 euro in due anni. Il progetto coinvolge 20 donne sole, con o senza figli, e che si trovano in un momento di difficoltà, nonché 30 bambini.
"Non si tratta di dare una casa a coloro che ne hanno bisogno - ha detto l'assessora alle Politiche sociali del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati - ma di aiutare queste donne a sentirsi accolte e parte di una comunità. L'obiettivo è far emergere le loro potenzialità, accompagnandole in un percorso di inclusione, socializzazione, inserimento lavorativo".
L'appartamento è stato realizzato alla Casa di riposo Jean-Boniface Festaz di Aosta: può ospitare in contemporanea tre donne con i loro figli.
"Si tratta di una casa transitoria che permetterà loro di rinforzarsi- ha aggiunto Forcellati- durante il loro percorso verso l'autonomia". Il J. B. Festaz "ha aderito con impegno per un dovere soprattutto etico- aggiunge Ruggero Meneghetti, presidente del cda della struttura- dal momento che siamo un ente che si occupa di assistere malati e bisognosi da tre secoli e mezzo".