Così afferma il professionista aostano Stefano Gini, fisioterapista e osteopata in passato ospite e collaboratore della nostra rubrica 'Il Bastone Di Asclepio'.
Stefano ci ha rilasciato un'intervista riguardo ad un tema molto discusso e spesso controverso: nel gergo popolare i cosidetti ' nervi accavalati'
Con un linguaggio semplice chiaro ed esplicativo Gini ci spiega come siamo fatti e ricorda il ruolo di ogni operatore del benessere e la propria responsabilità:
"Uno di questi, tempo fa, mi chiese:” Tu che sei fisiatra è vero che non ci credi ai nervi?”.
Rimasi sconcertato, ma una volta chiarito che ero un semplice fisioterapista, provai a spiegargli come la vedevamo io e l'anatomia in fatto di tendini e nervi. Alla fine trovammo una quadra e nel tempo mi inviò addirittura dei pazienti.
In fin dei conti è solo una questione di terminologia, basta mettersi d'accordo e capire di quali tessuti si sta parlando e la strada è tutta in discesa.
Spesso vengono chiamati nervi quelli che in realtà sono i tendini, ovvero le parti terminali dei muscoli. La parte centrale e contrattile del muscolo, quella che nelle immagini si vede colorata di rosso, è quella parte che genera il movimento grazie all'attivazione delle proteine di actina e miosina. La contrazione trasmette per l'appunto la tensione alle parti più lontane e meno elastiche del muscolo (i tendini) che si inseriscono sull'osso e quindi consentono il movimento delle articolazioni.
L'origine e l'inserzione dei tendini è precisa e fissa, se si accavallassero significherebbe che l'origine e l'inserzione si sono staccate dalla loro sede, quindi un intervento manuale sarebbe chiaramente inutile, bisognerebbe ricorrere alla chirurgia per cucire e fissare i tessuti al loro posto originario.
Quello che succede invece è che un tendine infiammato può gonfiare ed essere più spesso, dando origine ai tradizionali rumori di “click-clock” quando viene massaggiato e scivola su altri tendini o legamenti, ma senza perdere il suo ancoraggio. Dopo un trattamento manuale il muscolo si rilassa e i liquidi dell'infiammazione vengono drenati, il tendine sgonfia e torna a scorrere più comodamente nel suo percorso.
I nervi invece sono quei fili di neuroni che, dal cervello, portano al muscolo il comando di contrarsi o meno, mentre dalla periferia riportano al cervello i segnali del dolore e della sensibilità. Se andassero fuori posto la questione sarebbe tragica e si evidenzierebbero paralisi e anestesie.
Anche in questo caso bisognerebbe correre al pronto soccorso e sperare di ricucire il nostro “impianto elettrico”, ma per fortuna chi ricorre all'aggiusta-ossa non si trova quasi mai in condizioni così estreme. In genere è sufficiente sciogliere le tensioni muscolari e fasciali perché il corpo torni a svolgere i suoi compiti in armonia.
Certamente a lavoro finito dà più soddisfazione dire:' Risolto, avevi due tendini accavallati e tre nervi fuori posto'.
Non è proprio così, ma va bene lo stesso, le tradizioni sono tradizioni e spesso questi mitici praticoni hanno effettivamente una sensibilità e un intuito eccezionali.
L'importante è sapere fin dove si può agire senza un'adeguata preparazione teorica e pratica. Anche se l'intento è nobile, la prima regola di chiunque tratti manualmente un paziente deve essere quella di non nuocere.
Se c'è il sospetto di una frattura o di una lesione si deve quindi inviare all'ospedale o a figure sanitarie più specifiche".
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Sono Stefano, sono nato il 15 novembre 1978 e vivo ad Aosta.
Dopo la maturità scientifica mi sono iscritto al corso triennale di diploma universitario di fisioterapia all’università statale di Milano.
Diplomato nel novembre del 2000, ho intrapreso la professione di fisioterapista presso l’Istituto Radiologico Valdostano (IRV).
Già nell’autunno del 2001 ho iniziato il corso di Osteopatia della durata di sei anni presso l’IIO (Istituto Italiano di Osteopatia), sempre a Milano.
Diplomato nell’ottobre del 2007, ho continuato la collaborazione presso l’ IRV, in cui ho ricevuto nel gennaio 2013 l’incarico di Direttore Tecnico del reparto di Fisioterapia.
Da Giugno 2014 svolgo esclusivamente attività di libera professione.
Dalla primavera del 2009, parallelamente alla mia professione, ho coltivato la passione per la pratica del Taiji Quan, antica arte marziale cinese dalle proprietà estremamente benefiche per il corpo, in tutte le sue componenti.
Quindi ho frequentato un corso triennale della NEI DAN SCHOOL e conseguito, nel 2015, il diploma da istruttore di “NEI GONG e QI GONG”.
Con stupore ho riscontrato molti punti di unione, a livello di concetti biomeccanici e fisiologici, tra le discipline che ho avuto la fortuna di studiare… così ho integrato le mie conoscenze e proposto anche il “lavoro interno” del Taiji come ginnastica potente e non traumatica, molto valida come auto-trattamento.
Come Fisioterapista e come Osteopata seguo ogni anno svariati corsi di aggiornamento ECM (Educazione Continua in Medicina) o dei corsi “Post-graduate”.
Tra i più importanti:
Corso di “Manipolazione viscerale” con J-Pierre Barral.
Corso sull’ “Osteopatia neonatale” con Viola Frymann.
Corso “Valutazione su casi clinici difficili: analisi e integrazione osteopatica” con Renzo Molinari.
Corso di pompage della fascia secondo Bienfait.
Corso di “Dinamica posturale” con Hubert Godard.
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