Asclepio ( Esculapio) il dio della medicina
Il Taiji Quan del maestro Stefano Gini
Sono Stefano, sono nato il 15 novembre 1978 e vivo ad Aosta. Dopo la maturità scientifica mi sono iscritto al corso triennale di diploma universitario di fisioterapia all’università statale di Milano.
Diplomato nel novembre del 2000, ho intrapreso la professione di fisioterapista presso l’Istituto Radiologico Valdostano (IRV). Già nell’autunno del 2001 ho iniziato il corso di Osteopatia della durata di sei anni presso l’IIO (Istituto Italiano di Osteopatia), sempre a Milano.
Diplomato nell’ottobre del 2007, ho continuato la collaborazione presso l’ IRV, in cui ho ricevuto nel gennaio 2013 l’incarico di Direttore Tecnico del reparto di Fisioterapia. Da Giugno 2014 svolgo esclusivamente attività di libera professione.
Dalla primavera del 2009, parallelamente alla mia professione, ho coltivato la passione per la pratica del Taiji Quan, antica arte marziale cinese dalle proprietà estremamente benefiche per il corpo, in tutte le sue componenti. Quindi ho frequentato un corso triennale della NEI DAN SCHOOL e conseguito, nel 2015, il diploma da istruttore di “NEI GONG e QI GONG”.
Con stupore ho riscontrato molti punti di unione, a livello di concetti biomeccanici e fisiologici, tra le discipline che ho avuto la fortuna di studiare… così ho integrato le mie conoscenze e proposto anche il “lavoro interno” del Taiji come ginnastica potente e non traumatica, molto valida come auto-trattamento.
Come Fisioterapista e come Osteopata seguo ogni anno svariati corsi di aggiornamento ECM (Educazione Continua in Medicina) o dei corsi “Post-graduate”.
Tra i più importanti:
Corso di “Manipolazione viscerale” con J-Pierre Barral.
Corso sull’ “Osteopatia neonatale” con Viola Frymann.
Corso “Valutazione su casi clinici difficili: analisi e integrazione osteopatica” con Renzo Molinari.
Corso di pompage della fascia secondo Bienfait.
Corso di “Dinamica posturale” con Hubert Godard.
Il Taiji Quan, stile “interno” delle arti marziali cinesi, nasce come tecnica di combattimento, ma è oggi conosciuto in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva. Si differenzia dagli stili esterni perché mediante la pratica di esercizi raffinati ("Nei Gong" o lavoro interno) e di sequenze di movimenti lenti e armonici, scioglie le tensioni dei muscoli superficiali, rinforza tendini, legamenti e catene muscolari profonde, ripristinando una postura corretta e consentendo una miglior fisiologia del sistema nervoso e degli organi interni.
Non ha nulla a che vedere con il mondo "New Age" …se è vero che agisce sui tre livelli di corpo, mente ed energia, bisogna ricordare che per “energia” si intende la summa delle reazioni elettromagnetiche, enzimatiche, metaboliche, psichiche, endocrine ed immunitarie del corpo. E' una disciplina che si è sviluppata dalla fusione dell'allenamento marziale (kung fu), della medicina tradizionale cinese e dei principi biomeccanici dello YOGA, pertanto arriva da secoli, se non millenni di pratiche empiricamente molto efficaci.
La difficoltà per noi occidentali è sempre stata quella di comprendere un linguaggio diverso, fatto di sensazioni, di principi e concetti difficili da trasmettere anche da parte degli stessi maestri, perché di fondo manca la possibilità di "misurare" la sensibilità corporea (interocezione) e sono mancate anche le conoscenze scientifiche per poter tradurre e trasmettere al meglio i segreti di quest'arte.
Oggi le neuroscienze e la psico-neuro-endocrino-immunologia hanno fatto e stanno facendo enormi passi in avanti per considerare il corpo come un'unità in cui tutti i sistemi si integrano, comunicano tra di loro e sono connessi intimamente alle funzioni psichiche. Mancano ancora gli strumenti che possano misurare campi magnetici ed energetici di piccole intensità (le così dette energie sottili), ma abbondano gli studi sperimentali condotti su un gran numero di persone e i risultai sono inequivocabili.
La sfida da raccogliere è quindi quella di attingere da questo materiale scientifico per rendere comprensibile e più fruibile possibile una pratica di inestimabile valore in termini di riequilibrio dell'intero organismo e quindi di prevenzione. Dalla primavera del 2009 ho cominciato a studiare il tai chi parallelamente alla mia professione di fisioterapista e osteopata, con stupore ho riscontrato molti punti di unione tra queste discipline, da un punto di vista biomeccanico, fisiologico e perché no, anche filosofico. Così l'ho proposto come "ginnastica posturale" anche se si è dimostrato essere molto di più. Ma ci tengo a precisare che seppur agisca al meglio in un quadro funzionale, anche il tai chi si deve arrendere di fronte alla patologia. Può accompagnare ed essere di supporto, ma quando il gioco si fa duro siamo fortunati ad avere farmaci e interventi chirurgici. La ricerca scientifica ci fornisce anche questi, può e deve spiegarci ancora molto, ma molto ci ha dato fino ad ora. Tai chi significa suprema polarità, armonia degli opposti, equilibrio ed integrazione in un fluire intelligente...ci basta applicarlo, prendere il meglio di ciò che possiamo fare in modo naturale e di ciò che possiamo utilizzare di "artefatto" per migliorare la nostra qualità di vita.