Uno sguardo alle Marche, detti, proverbi e tradizioni-AUDIO INCLUSI

'Così benedetta da Dio di bellezza, di varietà, di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che sorridono…'

(Giosuè Carducci)

Proverbio:"Lo garbì prima va a sfascià li pajà po' li spiscia"

Traduzione- Il libeccio prima rovina le balle di fieno e poi le bagna.

Significato - Detto contadino civitanovese che indica che dopo che ha soffiato il libeccio segue sempre la pioggia."

Proverbio:"La barca mia tanto stimata, costretta a carregghià la pietra"

Traduzione- La barca mia tanto stimata, costretta a caricare la pietra.

Significato - La barca sta ad indicare la famiglia, si usa in riferimento a eventi che mettono in cattiva luce la famiglia (caricare pietra), in maniera anche scherzosa, ad esempio un padre che rimprovera un figlio per un brutto voto

Proverbio:"Le cerque non po' fa le melarance"

Traduzione-Dalle querce non posso uscire gli aranci.

Significato- Se i genitori non hanno determinate caratteristiche/non sono brave persone non possono aspettarsi figli con quelle caratteristiche/ bravi.

Proverbio:"Tutti li jiorni se fa sera, maggio e giugno mardeppena"

Traduzione- Tutti i giorni si fa sera, ma a maggio e giugno a malapena.

Significato- Detto contadino che allude ai grandi lavori agricoli che in quel periodo non lasciano riposo e non fanno arrivare la sera.

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Tradizione

FESTA DELL'AQUILONE

  […] Or siam fermi; abbiamo in faccia Urbino

ventoso: ognuno manda da una balza

una cometa per il ciel turchino. […]

”Questo è un passaggio della poesia di Pascoli “L’Aquilone”, scritta in memoria del suo tempo trascorso nel Collegio degli Scopoli di Urbino.

La Festa dell’Aquilone, la tradizionale e multicolore competizione fra le Contrade è una gara tra gli aquiloni, che si svolge a Urbino la prima domenica di settembre, fin dal 1955; inizialmente tenuta nel Parco della Fortezza Albornoz (Parco della Resistenza), poi, dal 1991, è stata trasferita fuori dal centro storico, sulle colline delle Cesane.

E oggi, come allora, ragazzi ed adulti costruiscono gli aquiloni, chi nella maniera più classica con carta oleata, canne di fosso, colla di farina e tanta fantasia, chi sperimentando nuove tecniche di volo favorite dai moderni materiali come la fibra di carbonio.

La Festa ha il suo momento culminante nella Gara tra le Contrade sulle balze dei monti delle Cesane. Le dieci Contrade Cittadine, divise per quartieri quali Duomo, Hong-Kong, Lavagine, Mazzaferro, Monte, Piansevero, Piantata, San Bernardino, San Polo e Valbona, gareggiano nella costruzione degli aquiloni.

Il vincitore della competizione è colui che fa salire più in alto degli altri la propria creazione; a seguire le Contrade si affrontano di fronte ad una giuria di qualità chiamata a conferire il premio per "L’Aquilone di bellezza".

Altri premi previsti sono: Premio Miglior Giovane aquilonista e Concorrente più piccolo. La manifestazione prevede inoltre l’apertura di "Laboratori Aquilonistici" per le vie del Centro storico; la partecipazione alle attività che si tengono durante tutto il week-end è gratuita.

L’iniziativa promuove il territorio attraverso il coinvolgimento delle Contrade e diventa un momento conviviale per consolidare l’immagine della Citta di Urbino come luogo di incontro e confronto di diverse attività ed esperienze culturali, incrementando ulteriormente la fruizione del territorio e la visibilità della Città di Urbino dichiarata "Patrimonio dell’Umanità" dall’UNESCO.

La Festa coinvolge tutte le contrade di Urbino che già da luglio, si organizzano per la costruzione degli aquiloni di bellezza e di quelli che voleranno sui cieli delle Cesane la prima domenica di settembre.

L’appuntamento è molto sentito in città, e unisce grandi e piccoli. Per gli urbinati è una occasione imperdibile. Per i turisti è uno spettacolo coinvolgente e giocoso.