Cultura | 13 agosto 2022, 10:30

Altro giro altra regione...altri detti altre tradizioni-audio inclusi

Questa rubrica, semiseria, raccoglie e propone ai nostri lettori i detti, i proverbi e le antiche saggezze che da secoli arricchiscono l'Italia di un patrimonio inestimabile di cultura locale

credit:stylo-24

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"A gallina fa l'ov e a o vall c'abbruc o cul"

Traduzione: "La gallina fa l'uovo e al gallo brucia il sedere".

Morale: riferito a chi si vanta e millanta delle fatiche altrui. Oppure chi si lamenta mentre un altro fa un lavoro.

"O cacato pesolo cammina".

Traduzione: La persona che se la è fatta addosso, cammina con il sedere sollevato.

Morale: la persona che sa di essere colpevole si fa scoprire dal suo modo di comportarsi.

"Dicette o pappice vicino a' noce, ramm' o tiemp' ca te spertose".


Traduzione: disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo.

Morale: proverbio che al tempo stesso allude alla pazienza dell'attesa o al momento della vendetta.

"Fà comme a Santa Chiara: dopp' arrubbata ce mettetero 'e pporte 'e fierro"

Fu utilizzato per la prima volta quando si verificò un furto nella Basilica di Santa Chiara e si decise di apporvi delle solide porte di ferro al posto del legno, dopo che i ladri però avevano compiuto razzie al suo interno.

Morale:non si può riparare dopo che il danno è stato fatto

TRADIZIONE POPOLARE REGIONALE

Ogni anno per tre volte all’anno la città in questione e tutti i fedeli cristiani rivolgono la loro attenzione al Duomo della città partenopea per ammirare il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, il Santo protettore della città.

Attorno all’anno 300 d.C., durante il regno dell’imperatore Diocleziano, uno degli imperatori che perseguitò più duramente i Cristiani, Gennaro era vescovo della città Benevento.

Un giorno il vescovo decise di andare in visita pastorale a Pozzuoli, insieme ad altri diaconi della diocesi. Sossio, diacono di Miseno e amico di San Gennaro, mentre era in viaggio per Pozzuoli fu però arrestato dal governatore della regione .Così Gennaro insieme ad altro diaconi si recò in visita a Sasso e protestò pubblicamente affinché il diacono venisse liberato. A causa di questa sua posizione e della sua fede cristiana il Santo fu a sua volta arrestato e fu condannato ad essere sbranato dai leoni. Narra la tradizione che proprio in quest’occasione avvenne uno dei primi miracoli del santo: le belve che dovevano sbranare Gennaro, in realtà, si inginocchiarono davanti a lui e decisero di non sbranarlo.

Secondo altre fonti Gennaro era un vescovo molto amato dal popolo e il governatore per evitare  insurrezioni popolari stabilì di ucciderlo decapitandolo, cosa che avvenne il 19 settembre del 305.

Si racconta che, prima della morte di San Gennaro, parte del suo sangue fu raccolto in delle ampolle e conservato nel tempo. Nel XV secolo, grazie alla volontà del cardinale Oliviero Carafa, si decise di trasferire le reliquie del Santo nel Duomo. Lungo il percorso per la capitale, la nutrice Eusebia che portava con sé le ampolle contenenti il sangue del Santo si avvicinò al suo corpo provocando il primo episodio di liquefazione del sangue.

In ricordo di questo avvenimento il primo sabato di maggio di ogni anno avviene il primo miracolo di San Gennaro, quando i fedeli possono ammirare la liquefazione del sangue del Santo. La seconda liquefazione avviene il 19 settembre data in cui si ricorda la sua morte, mentre la terza liquefazione avviene il 16 dicembre, durante la “festa del patrocinio di San Gennaro”. Il 16 dicembre del 2020, un anno già segnato dalla pandemia, il Miracolo del Sangue di San Gennaro non c’è stato: il sangue, infatti, non si è sciolto.

Durante il XVI secolo i cittadini della capitale chiesero aiuto a San Gennaro per superare un periodo davvero difficile caratterizzato da guerre e pestilenze. La popolazione fece così voto di costruire una nuova cappella dedicata al Santo all’interno del Duomo , una volta superata la crisi. Così, tuttora, la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro conserva le ampolle con il suo sangue mentre sopra l’altare si trova un Busto che custodisce le ossa del cranio. La cappella è connessa al Museo del Tesoro di San Gennaro dove si trovano conservati dipinti, statue, gioielli e oggetti pregiati che sovrani, nobili e gente comune hanno deciso di donare al Santo nel corso degli anni.  

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Dal prossimo numero, laprimalinea.it  indicherà la regione interessata.

"Tutto il mondo è paese" e l'Italia rimane una nazione dal punto di vista artistico,  patrimoniale e culturale unica. Chiunque ascolti i dialetti negli audio da noi inseriti comprende di quale regione stiamo parlando.

Facendo uso anche di siti di turismo locali ci è parso corretto indicarvi le fonti delle tradizioni scelte e la regione interessata.

Non perdetevi gli audio in basso scaricabili in pdf, quelli sono made home, oltre ad una carezza alle nostre orecchie e un invito a ricordarci che, nonostante tutti gli accadimenti politici e sociali di questi ultimi due anni, il nostro "stivale" rimane una delle poche perle mondiali di arte, bellezza e tradizioni da indossare con orgoglio.

 

 

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