Lo Zelo di Anubi | 17 dicembre 2025, 16:48

Cani e gatti, l’Europa ora li protegge davvero

Cani e gatti, l’Europa ora li protegge davvero

L’Unione Europea ha compiuto un passo storico per la tutela degli animali da compagnia, approvando un pacchetto di norme che riguarda cani e gatti e che segnerà un cambiamento profondo nel modo in cui vengono allevati, tracciati e gestiti.

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo che introduce per la prima volta standard comuni a livello comunitario. La misura più significativa è l’obbligo di identificazione tramite microchip per tutti i cani e i gatti presenti nell’Ue, compresi quelli di proprietà privata, con registrazione in banche dati nazionali interoperabili. Gli allevatori, i venditori e i rifugi avranno quattro anni per adeguarsi, mentre per i proprietari privati l’obbligo scatterà più gradualmente: dieci anni per i cani e quindici per i gatti.

Le nuove regole non si fermano alla tracciabilità. Per prevenire abusi e rischi sanitari, sarà vietato l’accoppiamento tra animali imparentati, come genitori e figli o fratelli, e verranno proibite le selezioni mirate a ottenere caratteristiche estetiche che comportano gravi problemi di salute. È un segnale forte contro pratiche che hanno trasformato la bellezza in sofferenza, e che ora l’Europa decide di non tollerare più.

Il pacchetto legislativo interviene anche sul benessere quotidiano degli animali: non sarà più consentito tenerli perennemente legati a una catena, né utilizzare collari a strozzo o a punte. Sul fronte delle importazioni, le nuove norme si applicheranno anche ai movimenti dichiarati “non commerciali” ma destinati in realtà alla vendita, per evitare che animali entrino nell’Ue senza controlli. I cani e i gatti provenienti da Paesi terzi dovranno essere dotati di microchip prima dell’ingresso e registrati successivamente in una banca dati nazionale.

Questa svolta era già stata annunciata in diversi precedenti articoli della nostra redazione, inseriti nella rubrica dedicata agli animali, Lo Zelo di Anubi, e oggi trova conferma ufficiale con l’intesa raggiunta a Bruxelles. Tutto ciò rappresenta la dimostrazione di come l’attenzione verso il benessere degli animali stia crescendo e di come le istituzioni europee stiano rispondendo a una sensibilità diffusa tra i cittadini. Secondo i dati della Commissione europea, circa il 44% dei cittadini dell’Ue vive con un animale domestico e il 74% ritiene che debbano essere meglio protetti. Con oltre 90 milioni di cani e 83 milioni di gatti presenti sul territorio europeo, la portata di questa riforma è enorme e tocca direttamente la vita quotidiana di milioni di famiglie.

Il nuovo quadro legislativo non è solo un insieme di divieti e obblighi, ma rappresenta un cambio di paradigma. Gli animali non devono essere considerati come oggetti di commercio o status, ma come esseri viventi da rispettare e tutelare. In questo senso, l’Europa compie un passo avanti verso una società più attenta e responsabile, dove la salute e la dignità dei nostri compagni a quattro zampe diventano parte integrante del progetto comune.

a.a.