Si è concluso con quattro condanne a un anno di reclusione il processo per l’aggressione ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa, avvenuta a Torino nell’estate 2024. Oggi mercoledì 10 dicembre il tribunale ha riconosciuto colpevoli di lesioni aggravate Igor Bosonin, 47 anni, originario di Donnas e residente nel Canavese – già candidato a sindaco di Ivrea per la Lega, dalla quale è stato espulso –, Euclide Rigato, Marco Berra e Paolo Quintavalla, tutti riconducibili all’area di Casapound. A Bosonin è stata revocata la sospensione condizionale della pena. Oltre alla pena detentiva, i quattro dovranno risarcire il cronista e le parti civili costituite: l’Ordine nazionale dei giornalisti, l’Ordine del Piemonte, la Stampa Subalpina e la Federazione nazionale della stampa, con provvisionali comprese tra 1.500 e 3.000 euro.
L’aggressione risale alla sera del 20 luglio 2024 in via Cellini 22, davanti alla sede del circolo di estrema destra Asso di Bastoni, dove si era radunata una folla di militanti neofascisti che accendevano torce da segnalazione e intonavano cori. Joly, di passaggio, aveva iniziato a riprendere la scena senza qualificarsi come giornalista. Nei video girati dal cronista si vedono i quattro imputati avvicinarlo e incalzarlo: "Sei con noi? Se sei con noi perché fai le foto? Cancella le foto". Subito dopo il gruppo lo ha circondato, mentre alcuni residenti dai balconi urlavano di lasciarlo andare. Un secondo video, ripreso da un’abitazione, mostra Joly afferrato per il collo e scaraventato a terra.
In aula, uno degli imputati ha sostenuto di essersi agitato perché accanto a sé aveva la figlia, nata nel 2009, e di aver pensato che Joly potesse essere un malintenzionato: "Non l’avevo mai visto. Se si fosse qualificato, lo avremmo anche invitato per un’intervista". Una versione giudicata non sufficiente a giustificare la violenza esercitata contro il cronista.
"L’esito del processo è un monito per chi aggredisce e intimidisce i giornalisti", ha commentato il presidente dell’Ordine regionale, Stefano Tallia. La segretaria della Stampa Subalpina, Silvia Garbarino, ha annunciato che le somme riconosciute verranno destinate alla creazione di un fondo a sostegno dei colleghi vittime di aggressioni, intimidazioni e querele temerarie.


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