Economia | 08 dicembre 2025, 07:10

Raccolta rifiuti, sciopero dei servizi ambientali il 10 dicembre

I sindacati, 'diamo una risposta dura a chi ostacola il rinnovo del contratto'; chiesto incontro con Confindustria VdA

Raccolta rifiuti, sciopero dei servizi ambientali il 10 dicembre

I lavoratori e le lavoratrici dei servizi ambientali incroceranno le braccia mercoledì 10 dicembre in una giornata di sciopero nazionale che si preannuncia di forte mobilitazione. La protesta arriva dopo mesi di trattative infruttuose per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, atteso dalla categoria da quasi un anno.

A livello regionale, i sindacati e i delegati valdostani hanno chiesto un incontro a Confindustria Valle d’Aosta per affrontare il tema del rinnovo contrattuale e sollecitare l’associazione a esercitare la massima pressione sul livello nazionale. L’obiettivo è quello di contribuire a una soluzione che riconosca diritti, tutele e adeguamenti salariali a chi opera in un comparto indispensabile per la collettività.

Secondo le organizzazioni sindacali, nonostante l’impegno costante di delegati e rappresentanti ai tavoli negoziali, ogni tentativo di mediazione sarebbe risultato vano. Le associazioni datoriali – denunciano i sindacati – continuano a muoversi nella logica secondo cui per fare impresa è necessario comprimere diritti e retribuzioni, rifiutando di riconoscere aumenti salariali adeguati e un corretto inquadramento professionale.

Una posizione ritenuta “assurda e anacronistica”, soprattutto in un settore che garantisce ogni giorno servizi essenziali per il decoro urbano, la salute pubblica e la tutela dell’ambiente. Per la categoria, infatti, senza il lavoro quotidiano di chi opera nella raccolta rifiuti e nei servizi ambientali non può esistere una comunità vivibile.

Lo sciopero del 10 dicembre viene definito dai sindacati “un’occasione storica” per richiamare cittadini, amministratori e istituzioni al valore del settore e far emergere con forza il disagio di migliaia di lavoratori che chiedono solo una giusta retribuzione e il riconoscimento della propria professionalità. La protesta, spiegano, è rivolta “contro chi teorizza precarietà e povertà” e contro la mancanza di una proposta seria che tuteli condizioni di lavoro dignitose.

pa.ga.