Cultura | 27 novembre 2025, 15:20

Rettrice Ceretta, 'UniVdA ateneo con più studenti di prima generazione'

La rettrice Manuela Ceretta

La rettrice Manuela Ceretta

L’Università della Valle d’Aosta inaugura l’anno accademico rivendicando un primato che dura da oltre un decennio: la più alta quota di laureati di prima generazione in Italia. A ricordarlo è stata la rettrice Manuela Ceretta, che durante la cerimonia ufficiale ha illustrato gli ultimi dati disponibili: "nel 2024 il 73% dei diplomati UniVda proviene da famiglie senza precedenti titoli universitari, contro una media nazionale del 64%". Nel 2010 la distanza era ancora più ampia, con un 84% rispetto al 70% nel resto del Paese.

Ceretta ha richiamato anche l’importanza dell’intesa Stato-Regione del 2000, un accordo che – ha ricordato – “ha reso possibile per molti valdostani accedere a percorsi universitari di qualità senza affrontare costi e trasferimenti insostenibili, conciliando studio e professioni spesso stagionali”.
La rettrice non ha mancato di sottolineare i riconoscimenti conquistati dall’ateneo negli anni: “La classifica Censis ci colloca stabilmente al primo posto per internazionalizzazione tra le Università di piccole dimensioni. L’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha inoltre riconosciuto la nostra capacità di realizzare pienamente le attività di mobilità e di gestire in modo efficiente le risorse, in linea con la Carta Erasmus per l’istruzione superiore”.

All’inaugurazione è arrivato anche il messaggio dell’assessore regionale all’Istruzione, Erik Lavevaz, che ha collegato la crescita dell’Università a quella dell’intero sistema educativo valdostano. “La nostra scuola – ha spiegato – si conferma eccellente anche perché sa lavorare in rete e partecipare da protagonista al progetto europeo. Le esperienze transnazionali aiutano a valorizzare competenze e professionalità, offrendo un’educazione capace di affrontare le sfide globali”.

Il riferimento è andato in particolare al recente percorso formativo a Bruxelles dedicato a docenti, dirigenti e personale scolastico della Valle d’Aosta, pensato per rafforzare le competenze in europrogettazione e migliorare l’accesso alle opportunità del programma Erasmus+.

L’assessore agli Affari europei Leonardo Lotto ha rimarcato il valore formativo dell’apertura internazionale: “Confrontarsi con altre realtà permette di maturare nuove prospettive, favorisce un approccio più inclusivo e contribuisce a costruire una comunità educativa davvero europea. È un tassello essenziale per riaffermare, a partire dalla scuola, la centralità dell’Unione Europea nel nostro presente e nel nostro futuro”.

Il programma ha coinvolto un gruppo di insegnanti e operatori scolastici valdostani, con l’obiettivo di consolidare una cultura della progettazione europea sempre più radicata e accessibile.

 

pa.ga.