Nessuna irregolarità sull’organizzazione e sui fondi pubblici destinati al Summit Grand Continent, l’evento di geopolitica europea che si svolge ogni anno in Valle d’Aosta in partenariato con la Regione.
Al termine di accurate indagini, il pubblico ministero della procura aostana Francesco Pizzato non ha ravvisato alcuna tipologia di reato nel fascicolo aperto nei mesi scorsi.
L’inchiesta era nata nel febbraio scorso, quando il Nucleo investigativo dei Carabinieri di Aosta aveva aperto un fascicolo – inizialmente modello 45, dunque senza indagati né ipotesi di reato – per verificare l’utilizzo dei fondi pubblici e le modalità organizzative delle edizioni 2023 e 2024, oltre a quella in programma per quest’anno.
Gli accertamenti avevano riguardato anche l’utilizzo della Maison du Val d’Aoste a Parigi, immobile di proprietà regionale concesso alla rivista Grand Continent nell’ambito dell’accordo di partenariato con l’ente pubblico. I militari avevano acquisito documentazione a Palazzo regionale per chiarire la natura dei rapporti e la regolarità delle procedure.
Il Summit Grand Continent ha negli anni portato in Valle d’Aosta figure di primo piano del panorama internazionale, tra cui Josep Borrell, allora vicepresidente della Commissione europea e Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, Romano Prodi ed Paolo Gentiloni, ex commissario europeo per l’Economia e già presidente del Consiglio italiano.
Con la decisione del pm Pizzato si chiude dunque definitivamente un’indagine che aveva suscitato ampio risalto mediatico, confermando la correttezza dell’iniziativa e l’assenza di profili penali.


pa.ga.



