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Ambiente | 11 settembre 2025, 12:08

Via libera del Senato alla 'Legge sulla Montagna'

Stop al divieto di caccia sui valichi e abbattimenti programmati di lupi

Via libera del Senato alla 'Legge sulla Montagna'

A nulla sono valse le proteste di 46 associazioni ambientaliste e animaliste: il Senato ha approvato il disegno di legge 'Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane', che contiene due norme molto contestate in materia di fauna selvatica.

All’articolo 15 è stato inserito l’emendamento, presentato dal leghista Francesco Bruzzone, che elimina il divieto di caccia nel raggio di mille metri dai valichi alpini. Si tratta di corridoi naturali obbligati per milioni di uccelli migratori, che qui trovano passaggi a quote più basse per superare le montagne. L’articolo 13, invece, introduce la possibilità di fissare annualmente, con decreto, un numero massimo di lupi da abbattere.

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha presentato la norma come uno strumento per “riconoscere e promuovere le peculiarità delle zone realmente montane”, garantendo diritti e servizi essenziali come scuola e sanità. Ma la parte che riguarda caccia e fauna è finita al centro delle critiche.

In Aula, la senatrice M5s Gisella Naturale ha sottolineato la vaghezza di alcuni passaggi: il testo fa riferimento a valichi “interessati in misura rilevante” dalle rotte migratorie e che presentino “un apprezzabile restringimento” orografico, formulazioni giudicate prive di criteri oggettivi.

Le osservazioni delle associazioni

Le associazioni ambientaliste denunciano che la nuova norma riduce drasticamente le tutele previste dalla legge 157 del 1992, che fissava il divieto di caccia entro un chilometro dai valichi. In particolare, si prevede che i divieti vengano sostituiti dall’istituzione di Zone di protezione speciale-Zps, nelle quali la caccia resterebbe vietata soltanto fino al 1° ottobre. Una misura ritenuta inefficace, visto che la migrazione dei passeriformi avviene soprattutto tra ottobre e novembre. Inoltre, l’emendamento riguarda solo i valichi sopra i mille metri: in Lombardia, ad esempio, 110 dei 475 valichi individuati dal Tar come zone da proteggere si trovano sotto quella quota e resterebbero così scoperti.

Le reazioni

Durissimo il commento di Annamaria Procacci, responsabile fauna selvatica dell’Enpa ed ex parlamentare dei Verdi: “La cancellazione del divieto rappresenta un danno ambientale gravissimo, oltre che una violazione della direttiva Uccelli 147/2009. I valichi sono strettoie obbligate, eliminare la protezione significa trasformarli in un massacro”.

Sulla stessa linea la Lav, che parla di “carneficina legalizzata”. Massimo Vitturi, responsabile Animali selvatici dell’associazione, denuncia: “Basta che i cacciatori si appostino ai valichi per colpire animali che pesano meno della cartuccia usata per abbatterli. Da anni i partiti di maggioranza inseriscono norme pro-caccia in qualsiasi provvedimento, anche quando non c’è alcuna attinenza”.

pa.ga.