Cronaca | 31 luglio 2025, 16:00

Dogana del G.S. Bernardo, scoperta valuta non dichiarata per oltre 400mila euro

Dogana del G.S. Bernardo, scoperta valuta non dichiarata per oltre 400mila euro

Proseguono senza sosta i controlli doganali alla frontiera del Traforo del Gran San Bernardo, dove l’attività congiunta dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del Comando territoriale di Aosta della Guardia di Finanza ha portato, nel solo primo semestre del 2025, all’intercettazione di 25 casi di traffico irregolare di valuta, per un totale di oltre 400 mila euro.

L’ultimo episodio ha riguardato un cittadino svizzero diretto in Kosovo: fermato per un controllo di routine, l’uomo ha dichiarato di trasportare 20 mila franchi svizzeri, ma la perquisizione del veicolo ha portato alla scoperta di 90 mila euro in contanti, non dichiarati secondo quanto previsto dalla normativa.

L’episodio si inserisce in un’intensa campagna di vigilanza rafforzata messa in campo lungo la linea di confine con la Confederazione elvetica. Il presidio della Sezione Operativa Territoriale (S.O.T.) del Gran San Bernardo, potenziato nei mesi estivi, è anche il punto di partenza per la nuova campagna di comunicazione lanciata a livello nazionale da ADM: #SoCosaPorto.

Il progetto punta a sensibilizzare i viaggiatori sulle regole doganali per chi entra o esce dall’Italia, in particolare sui limiti di trasporto di denaro contante o strumenti negoziabili al portatore, che – oltre i 10.000 euro – richiedono obbligatoriamente una dichiarazione doganale all’ingresso o all’uscita dal territorio nazionale.

Il messaggio è chiaro: conoscere le regole doganali è il primo passo per evitare errori, sanzioni o disagi ai valichi, soprattutto in un periodo dell’anno in cui il traffico turistico si intensifica. La campagna estiva #SoCosaPorto, basata sulla Carta Doganale del Viaggiatore e sul nuovo decreto legislativo in materia valutaria, propone contenuti pratici e aggiornati per accompagnare gli spostamenti estivi degli italiani e dei turisti stranieri.

ADM e Guardia di Finanza rinnovano così il loro impegno congiunto per la prevenzione e repressione degli illeciti valutari, grazie a un protocollo d’intesa che rafforza la collaborazione operativa tra le due istituzioni. Un’azione che tutela non solo le casse dello Stato e dell’Unione Europea, ma anche la correttezza dei flussi economici nei movimenti transfrontalieri.

pa.ga.