Uno “spot elettorale sulla pelle dell’ambiente” e “uno scandalo per i contribuenti” pertanto "una “vergogna”.
Così la coalizione progressista Valle d’Aosta Aperta definisce in una nota la conferenza di programma convocata dal presidente della Giunta, Renzo Testolin, per accelerare l’iter della futura funivia del Vallone delle Cime Bianche. Il progetto, già avviato nel 2019 dalla giunta Fosson, torna così al centro del dibattito politico a poche settimane dall’evento di mobilitazione annunciato da VdA Aperta per sabato 2 agosto.
“A ridosso dell’Earth Overshoot Day e dopo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che riconosce il cambiamento climatico come una minaccia urgente ed esistenziale – scrive la coalizione – la Giunta ha deciso, senza l’approvazione del Consiglio regionale, di far avanzare il progetto con la complicità di Minelli e Bertin”.
Parole pesanti quelle di VdA Aperta, secondo cui anche gli impegni alla trasparenza assunti in passato dal presidente della Quarta Commissione consiliare, Albert Chatrian, sarebbero stati “disattesi”, dato che la società civile non sarebbe stata coinvolta nella fase attuale. Critiche anche al Partito Democratico e, in particolare, al consigliere Padovani, accusati di “subire in silenzio” le scelte dell’Union Valdôtaine.
Nel mirino, i costi dell’opera: oltre 150 milioni di euro, giudicati “una spesa inutile e dannosa”. Per i firmatari della nota, “la conferenza ha solo confermato l’avvio del procedimento”, mentre il vero obiettivo sarebbe di natura elettorale.
VdA Aperta annuncia infine la propria partecipazione alla manifestazione 'Una salita per il Vallone', prevista sabato 2 agosto. E rilancia in vista delle prossime elezioni regionali: “Se gli elettori lo vorranno, dopo il 28 settembre potremo finalmente stoppare questo nefasto progetto. Anche per il Vallone vogliamo tutta un’altra Valle”.