E' l'organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria-Osapp a denunciare l’ennesimo episodio di grave disordine in atto alla Casa Circondariale di Brissogne, iniziato nel primo pomeriggio di sabato 14 e protrattosi sino alla giornata di oggi lunedì 16 giugno.
Tre detenuti – uno di etnia rom e due di origine marocchina, già protagonisti di disordini nelle carceri di Cuneo e Ivrea – sabato si sono barricati all’interno di una cella del reparto transito, concepita per ospitare una sola persona. Armati di bastoni, hanno cosparso il pavimento e sé stessi di sostanze oleose, probabilmente miscelate con detergenti e altre sostanze, rendendo estremamente difficile e pericoloso l’intervento degli agenti.
"Per tentare di gestire la situazione, sabato è stato richiamato in servizio tutto il personale disponibile - spiega l'Osapp (nella foto sotto, una manifestazione sindacale a Torino nel 2024) - che ha condotto una lunga opera di persuasione nei confronti dei detenuti. Nonostante ciò, i tre hanno rifiutato ogni forma di collaborazione e si sono definitivamente chiusi all’interno della cella del reparto transito, aggravando così la situazione di tensione".
La protesta ha assunto, afferma il sindacato, "un carattere fortemente intimidatorio nei confronti degli agenti, che da giorni operano in condizioni estreme e senza adeguato supporto né direzione. La tensione nel carcere di Aosta è altissima: l’ordine interno è gravemente compromesso e il personale è lasciato solo a fronteggiare situazioni sempre più ingestibili, in un contesto organizzativo carente e cronicamente inefficiente".
Da rilevare che da oltre otto anni la Casa Circondariale di Brissogne è priva di un Comandante di reparto titolare, nonostante la presenza, su scala nazionale, di oltre 500 dirigenti del Corpo di Polizia penitenziaria, "senza contare la gravissima carenza di personale nel ruolo agenti e assistenti - sottolinea l'Osapp - una condizione inaccettabile, che rappresenta l’ennesimo fallimento della gestione amministrativa del sistema penitenziario italiano".
Prosegue la nota: "In un simile scenario di inefficienza gestionale, è indispensabile che venga valutata con urgenza la sostituzione dei vertici dell’Istituto: non è ammissibile che chi ha la responsabilità diretta della gestione continui a rimanere al proprio posto, mentre il carcere è in balìa di detenuti barricati e il personale è costretto a operare senza guida né tutela".
Sebbene verso le 12 di oggi la situazione pareva si stesse normalizzando, uno dei tre detenuti si è successivamente arrampicato sul muro divisorio dei cortili passeggi, dove si troverebbe tuttora, in segno di ulteriore protesta. Alla luce di quanto sopra, l’Osapp ritiene imprescindibile "che la Corte dei Conti, anche attraverso la propria Procura regionale, avvii un’istruttoria per accertare le ragioni di tale inaccettabile ritardo nella nomina di un Comandante di Reparto titolare per l’istituto di Aosta, e verificare eventuali responsabilità amministrative e gestionali da parte della Direzione generale del personale a Roma".
“Chiediamo al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di intervenire con urgenza - dichiara Leo Beneduci, Segretario generale Osapp -. Non si sono visti né il Gruppo di intervento operativo-GIO né il Gruppo di intervento regionale-GIR. Il carcere di Aosta non può continuare a essere ignorato. Il personale è allo stremo, i detenuti spadroneggiano e l’Amministrazione Penitenziaria tace. È ora che qualcuno si assuma la responsabilità politica e istituzionale di questo scempio.”
L’Osapp, infine, ribadisce con forza che "non è più tollerabile uno stato di abbandono istituzionale, che compromette la sicurezza interna, la legalità operativa e la dignità del personale di Polizia Penitenziaria".