Quando l'abito fa il monaco | 04 maggio 2024, 14:10

Ricompaiono gli shorts e i bermuda; i simboli della nostra infanzia

Tendenze eleganti e versatili della prossima primavera estate; parola d’ordine: “scoprire le gambe”

Ricompaiono gli shorts e i bermuda; i simboli della nostra infanzia

Cortissimi o sopra al ginocchio, la moda primavera estate 2024 veste donne e uomini con le rivoluzionarie tendenze degli anni ’60. È, infatti, il grande ritorno dei bermuda e degli shorts che, per i più “maturi” o “diversamente giovani” come me, ricordano l’infanzia. Ma non è così!

Nati come capo di abbigliamento maschile nel dopoguerra, i pantaloni sopra al ginocchio diventano, appena dopo un decennio, il simbolo della rivoluzione femminile. Alle classiche gonne e ai lunghi vestiti, le donne contrappongono alternative eleganti e moderne come la mini gonna, inventata dalla stilista britannica Mary Quant, e bermuda e shorts, introdotti dagli iconici stili di Audrey Hepburn e Brigitte Bardot, indossati durante le vacanze a Saint-Tropez.

Così, modernità e comodità si sono fuse in un unico capo e, in modo audace si sono contraddistinte dalla tradizione e dagli stereotipi di quel tempo, diventando, oggi, un inseparabile must have.

Il corto ha dunque travolto e conquistato il mondo femminile che, al giorno d’oggi, non può fare a meno di indossarlo. Ricerca di colori e nuovi materiale da sperimentare sono la chiave di lettura che ha rivisitato le tendenze rivoluzionarie degli anni ’60.    

L’eleganza di Valentino è intramontabile, anche in estate.

Camicia e bermuda sartoriali, rigorosamente monocromatici in total white, sono l’espressione di raffinatezza e grazia, tutta al femminile. I decori, che ricordano le lavorazioni in macramè, diventano abiti cortissimi che nascondono shorts da far girare la testa.

In versione maschile, Valentino gioca sui colori.

 Il taglio sartoriale rimane e la lunghezza è quella classica, appena sopra al ginocchio. Giacca e bermuda sono completi monocromatici: fucsia, rosso e bianco. Le varianti riescono a mescolare tinte tenue e delicate con texture dirompenti: bordeaux e arancione.  Ogni suo capo è firmato dall’eleganza delle sue linee.

Un look leggero e vacanziero (quasi da safari) è quello proposto da Miu Miu.

Da portare con un top triangolare rifinito in pelle o con giacca per le occasioni più convenevoli, i bermuda sono, ancora una volta, protagonisti dello street style e del quiet luxury. 

Con Loewe, il dettaglio rende unico il capo.

Nella sua collezione primavera estate 2024, quel particolare è di color oro e assomiglia a uno spillo gigante o (per chi ama lavorare a mano la lana) a un “ferro dritto”, caratterizzato da una punta e da un tappo nelle due estremità. Loewe lo impreziosisce, facendolo diventare il vero protagonista dei bermuda, nascosti da una piega che li trasforma in una “quasi gonna”. Un gioco divertente a cui la maison ci ha abituato nel corso delle sue collezioni.

Nella collezione Lola Casademunt By Maite, i bermuda lasciano il posto agli shorts, ma a quelli very very short!

Per la maison, la primavera e l’estate diventano un’esplosione di colori sgargianti e scintillanti, fatti di pallette e lustrini. Il casual dello street style diventa una fresca eleganza per la sera, ricreata grazie a tessuti leggeri e preziosi.

Lo street style è anche nella collezione primavera estate di Louis Vitton che si ispira al mondo dello sport.

I suoi shorts arrivano dalle celeberrime divise del basket americano, NBA. Comodità e versatilità sono il fil rouge che accompagna tutta la sua collezione, sia in versione femminile che maschile. Morbidi e leggeri sono i bermuda, le cui cromie si ripetono e sfumano su forme geometriche, quasi pixellate. L’eleganza rimane in bianco e nero o bianco e grigio. Sbarca anche il verde, rivisto in tonalità sgargianti e vistose per il quiet luxury.

La collezione danese di Soeren Le Schmidt punta tutto sul colore. Il verde acido, protagonista dei mesi più caldi dell’anno, sono in versione classica e nel pantalone corto, appena sotto al ginocchio. Tonalità e asimmetrie si sposano con giacche sartoriali e camicie over taglio toyboy per creare look unici e irreverenti. 

Bisogna avere grinta e determinazione per indossare i capi della collezione primavera estate Iceberg.

Stampe in pelle di serpente per silhouette slanciate e sicure di sé vestono l’uomo anticonformista del terzo millennio. Un equilibrio tra audacia e autenticità che il brand britannico propone nel 50° anniversario di attività. Il suo stile giocoso, incisivo e forte lo contraddistinguono da sempre, ma nella versione maschile, quest’anno, ha fatto proprio centro!

A cura di Marisa Gheller

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Chi è Marisa Gheller

Classe 1972, mamma di Samuel Jihoon e moglie di Alfonso che, oltre a fare tagliatelle e pizza per passione, ha la capacità di sopportarmi tutti i giorni. Ho fatto parte delle mitiche 'Frecce rosso e nere', squadra valdostana di velocità su ghiaccio, quando il palaghiaccio di Aosta era ancora scoperto e ci si allenava sotto la pioggia e in presenza anche di 20 cm di neve sul ghiaccio. Da adolescente, mi sono tolta qualche soddisfazione con la squadra femminile valdostana di pallamano che ha militato in serie A e B (ho fatto anche l’allenatrice della squadra maschile dove ho conosciuto mio marito). Poi, gli studi a Chambéry.

Il campus universitario francese mi ha accolto nella squadra ufficiale di Handball e per ben 3 anni di seguito, abbiamo superato i gironi locali, arrivando alle finali nazionali. Lì, non siamo andate oltre l’ottavo posto, ma è stata un’esperienza unica che auguro a tutti i giovani di poter fare. La scelta di rimanere in Valle è stata dettata dal destino. Come nella canzone “Le cose che hai amato di più” di Biagio Antonacci, “… il destino ha più fantasia di noi…” e così è stato per me. Nessun rimpianto, nessun sacrificio, ho lasciato la Danimarca dove lavoravo da mesi e sono rientrata in Valle. Un giorno, dopo diversi anni, quando pensavo di essermi rassegnata ad una vita di coppia, una telefonata mi ha cambiato l’esistenza. Gli occhi a mandorla di mio figlio mi aspettavano a Seoul. E così è iniziata la meravigliosa avventura di mamma. A questo punto, vi chiedere perché mi sono appassionata di moda. Vedere sfilare mio figlio in passerella o in posa dietro a una macchina fotografica mi ha permesso di vivere “quel mondo” da genitore e da giornalista. Spero dunque che, con quella duplice emozione riesca a raccontarvelo!

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