Quando l'abito fa il monaco | 13 aprile 2024, 13:39

Future spose? La giornalista Marisa Gheller commenta le nuove tendenze 2024

Eccovi le couture da mille e una notte per il look perfetto, tra sogno e realtà, tradizione e modernità

Future spose? La giornalista Marisa Gheller commenta le nuove tendenze 2024

Da bambine sognavamo il grande momento e il grande momento è arrivato. Un matrimonio da favola con abiti principeschi, fiori ovunque, location da “mille una notte”, sorrisi e una grande festa con chi ci ama e ci ha visto crescere. È nell’immaginario di ogni fanciulla fantasticare a occhi aperti l’arrivo del fatidico giorno, quello del “sì per la vita” (o così dovrebbe essere).

Ed ecco che bisogna scegliere il vestito per le nozze.

Le tendenze 2024 hanno voluto assecondare ogni desiderio: trasparenze, spacchi, scolli, monospalla, aderenze e volumi … Una femminilità celebrata al 100% nel giorno più bello della vita, come è giusto che sia! Così, accanto alle silhouette più classiche con bustier e gonna ampia, regnano quelle aderenti e a tubo. Immancabile è la linea svasata e di grande tendenza arriva anche il modello monospalla.

La sposa di Fendi è così: elegante, leggera, con tessuti in chiffon e tulle, texture fluide che scivolano sul corpo.

Il monospalla impreziosito da una grande rosa cucita su un abito aderente è la versione di Stefano Marotta. La sua semplicità mette in risalto le linee sexy della sposa per affermarla come protagonista assoluta.

Anche per Peter Langner, nella sua collezione White Gold, l’abito scivola morbido lungo il corpo senza aderire alle forme, adatto così a tutte le spose e a tutte le fisicità. Con aria di gran classe e tessuti fluidi, la sposa si sente a proprio agio attirando su di sé tutta l’attenzione che merita. 

Spuntano anche gli abiti corti e midi che, per la primavera, diventano addirittura protagonisti. La particolarità è nell’asimmetria che, per Elie Saab si esprime nella gonna. Scopre le gambe alle sue spose, ma copre il resto del corpo con leggeri ricami floreali donando alla femminilità, leggerezza ed eleganza.

Nardos punta tutto sulla sensualità. Abiti dal piglio contemporaneo si fanno notare per un corto vertiginoso e diventano sexy esattamente come un abito da indossare per le occasioni speciali. Il primo diventa prezioso per il velo che scende leggero dalle spalle, mentre il secondo è arricchito da paillettes e piumini.  

 

Per chi adora i classici corti, Talya Bendel Hass ha disegnato, al suo debutto sulle passerelle, un abito che fa proprio per voi. Un corpetto rigido e un’ampia gonna corta rigorosamente in pizzo e capello in raso bianco sono l’essenza di una sposa elegante che non vuole abbandonare i ruggenti anni ’50. Un ritorno al passato con un pizzico di modernità.

Sobrietà e silhouette minimale stile anni 90 si traducono nella proposta di Emilia Wickstead. Con un taglio pulito e moderno, il bustier rimane ancora il protagonista della collezione primavera-estate 2024. L’eleganza della sposa si traduce in linee semplici e geometriche per chi non ama indossare enormi gonne in tulle!

Se la sposa intende sedurre il proprio consorte nel giorno del matrimonio (sconsigliato per le cerimonie in chiesa), Mysecret propone una versione altamente d’impatto. Il “vedo e non vedo” del pizzo indossato sulla pelle e un corpetto corto sopra l’ombelico, nella versione a tubo o in tulle, faranno parlare per molto tempo, gli invitati al matrimonio. Obiettivo raggiunto per chi ama essere al centro dei “pettegolezzi rosa”!

 

 

Per chi cerca un’alternativa all’abito bianco, Elie Saab propone una vera sfida alla tradizione senza tradire il desiderio di femminilità. La gonna di raso rosa, ornata da ricami dorati, si apre in un’espressione di maestosità e dettagli, mentre il velo, semplice e leggero, incornicia il volto. Abito regale per una location regale!

Immersa in un velo di tulle, la versione di Richard Quinn fonde sogno e realtà, tradizione e modernità. L’abito, tempestato di Swarovski che donano luce e positività, si apre in un volume sontuoso, leggero e vaporoso.

La trasparenza dei ricami, puri e candidi, avvolge la silhouette sia nella versione avvolgente che in quella voluminosa, entrambe create da Nardos. Il gioco di ombre e luci esalta la figura con effetto slanciato e sottile come il velo ricamato adagiato su tutto il vestito.

 

Non poteva mancare l’abito principesco che, per Talya Bendel Hass, diventa anche un gioco. Se e quando la sposa lo desidera, l’ampia gonna in tulle che la rende regale e dirompente, si toglie trasformandosi in un’unica e avvolgente versione. Soluzione ideale per sentirsi sia principessa Sissi che Sirenetta dei fratelli Grimm.     

 

Giacca o mantello e trasparenze sono la versione anticonformista della sposa che sceglie i pantaloni alla gonna. Si parla sempre di femminilità, ma in una versione contro tendenza per una donna che vuole rimanere al passo con i tempi e cercare anche un po’ di comodità. Queste sono le spose di Yolancris e di Ogadenia Couture. 

 

                                                                                         IN VETRINA

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Chi è Marisa Gheller

Classe 1972, mamma di Samuel Jihoon e moglie di Alfonso che, oltre a fare tagliatelle e pizza per passione, ha la capacità di sopportarmi tutti i giorni. Ho fatto parte delle mitiche 'Frecce rosso e nere', squadra valdostana di velocità su ghiaccio, quando il palaghiaccio di Aosta era ancora scoperto e ci si allenava sotto la pioggia e in presenza anche di 20 cm di neve sul ghiaccio. Da adolescente, mi sono tolta qualche soddisfazione con la squadra femminile valdostana di pallamano che ha militato in serie A e B (ho fatto anche l’allenatrice della squadra maschile dove ho conosciuto mio marito). Poi, gli studi a Chambéry.

Il campus universitario francese mi ha accolto nella squadra ufficiale di Handball e per ben 3 anni di seguito, abbiamo superato i gironi locali, arrivando alle finali nazionali. Lì, non siamo andate oltre l’ottavo posto, ma è stata un’esperienza unica che auguro a tutti i giovani di poter fare. La scelta di rimanere in Valle è stata dettata dal destino. Come nella canzone “Le cose che hai amato di più” di Biagio Antonacci, “… il destino ha più fantasia di noi…” e così è stato per me. Nessun rimpianto, nessun sacrificio, ho lasciato la Danimarca dove lavoravo da mesi e sono rientrata in Valle. Un giorno, dopo diversi anni, quando pensavo di essermi rassegnata ad una vita di coppia, una telefonata mi ha cambiato l’esistenza. Gli occhi a mandorla di mio figlio mi aspettavano a Seoul. E così è iniziata la meravigliosa avventura di mamma. A questo punto, vi chiedere perché mi sono appassionata di moda. Vedere sfilare mio figlio in passerella o in posa dietro a una macchina fotografica mi ha permesso di vivere “quel mondo” da genitore e da giornalista. Spero dunque che, con quella duplice emozione riesca a raccontarvelo!

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