Scientia | 22 novembre 2023, 14:15

Il ricercatore torinese Diego Tomassone al Congresso internazionale di Boston sui vaccini

L'intervento dell'affermato scienziato e medico invita a 'coltivare il dubbio per offrire valide certezze'; tema trattato: 'La genetica dell’ospite influenzerà la risposta e il rischio di reazioni avverse ai vaccini SARS-CoV-2? Precedenti storici'. In fondo all'articolo il PDF integrale dello studio

Il ricercatore torinese Diego Tomassone al Congresso internazionale di Boston sui vaccini

Si è svolto nella statunitense capitale del Massachusetts, dal 23 al 25 ottobre scorsi, il Congresso internazionale sui vaccini. Tra i ricercatori scientifici che vi hanno preso parte, l'unico italiano è stato il dottor Diego Tomassone, che pubblica regolarmente i suoi studi su Nature, la più prestigiosa e autorevole rivista scientifica al mondo e - circostanza che riempie di orgoglio e riconoscenza la redazione della nostra testata - collabora mensilmente con Laprimalinea.it. 

Sempre più spesso si tenta di sminuire la complessità del tutto che ci circonda e di cui siamo fatti operando una riduzione che non è semplicemente quantitativa, ma soprattutto qualitativa. L’osservazione si fa meno minuziosa, perché aprirsi a nuove prospettive, cogliere ulteriori spunti e dunque effettuare valutazioni che alimenterebbero modi di operare differenti può rivelarsi incredibilmente complicato. La concezione meccanicistica sembra rendere ogni cosa più tangibile e, seppur induca a una pratica generalizzante, gode del privilegio alquanto esclusivo di essere ritenuta la via elettiva.

Così parte del mondo scientifico ha finito per relegare in un angolo buio e desolato concetti fondamentali ma difficilmente riconducibili a parametri biochimici che, come visto nei precedenti articoli pubblicati nella rubrica Scientia de Laprimalinea.it, con l’omeopatia emergono con forza e reclamano un ruolo centrale.

Innanzitutto la complessità dell’individuo, l’interazione tra la sua mente e le sue componenti fisiche e il rapporto che egli ha costantemente con l’ambiente di cui fa parte e con cui interagisce. Ippocrate, padre della medicina, affermò che le malattie che sfuggono all’anima contribuiscono a divorare il corpo ed esortò gli esseri umani a rallegrarsi delle facoltà interiori possedute in quanto fonte di salute e perfezione. Infatti la mente esercita un grande potere, è in grado di influenzare ogni processo fisico, ammalando e curando, e lo stato di salute o di malattia di una determinata persona rappresentano semplicemente la risultante dell’azione continua e mutevole di fattori interni ed esterni, poiché la funzione fisica e l’esperienza interiore non sono altro che due aspetti di un unico accadimento.

Oggi è diffusa l’erronea convinzione che ognuno rappresenti un quesito e che ogni quesito sia identico all’altro. Alla luce di quanto appena esposto, però, così non può essere, perché ciascun individuo è una domanda distinta che rifugge dall’analogia e merita una risposta personalizzata, che essendo tale richiede uno sforzo maggiore, dedito a un ascolto profondo e a un’attenta analisi del singolo. Si tratta di una risposta che mai potrà soddisfare tutti i quesiti, ma che si rivela estremamente funzionale in quanto soluzione individuale che non occulta e sa risolvere problematiche specifiche.

Partendo proprio da tali considerazioni il dottor Diego Tomassone ha preso parte alla terza edizione dell’ “International Vaccines Congress” tenutosi a Boston dal 23 al 25 ottobre, presentando un lavoro intitolato “Will host genetics influence the response and risk of adverse reactions to SARS-CoV-2 vaccines? Historical precedents” (“La genetica dell’ospite influenzerà la risposta e il rischio di reazioni avverse ai vaccini SARS-CoV-2? Precedenti storici”).

In questo lavoro Tomassone ha ricordato al mondo scientifico quanto sia fondamentale saper leggere gli eventi, allontanarsi da ogni apparente certezza e coltivare il dubbio per trovare la differenza nelle domande e saper offrire variegate e più efficaci risposte. Riassumendo la letteratura scientifica relativa ai determinanti immunogenetici dell’immunità indotta dal vaccino, ha evidenziato che le varianti genetiche che codificano i recettori virali, la presentazione dell’antigene, la produzione di citochine e l’attivazione e la differenziazione delle cellule immunitarie potrebbero svolgere un ruolo determinante nella risposta alla vaccinazione.

I vaccini, infatti, possono non rivelarsi protettivi per tutti e vari studi relativi alle reazioni individuali hanno evidenziato che le mutazioni e i polimorfismi genetici contribuiscono fortemente alla modulazione dell’immunità innata e adattativa dopo l’effettuazione degli stessi. È universalmente accettato che la strategia vaccinale sia la più efficace forma di prevenzione delle malattie infettive, ma nonostante ciò il campo della vaccinologia è ancora dominato dal tradizionale modello empirico di “isolare-inattivare-iniettare” e dunque dalla convinzione che per ogni malattia la stessa dose vada bene per tutti.

L’approccio della medicina individualizzata, invece, mira a fornire strategie vaccinali personalizzate per ottimizzare la risposta al vaccino, focalizzandosi su ciò che è giusto per il singolo e non per la massa. La necessità di un approccio simile potrebbe essere più importante per i vaccini contro il SARS-CoV-2 piuttosto che per altri, in quanto è emersa una grande differenza interindividuale nella risposta a tale infezione e la medesima variabilità potrebbe applicarsi nella reattività al vaccino. Oramai è ben noto che l’eterogeneità della risposta ai vaccini sia un tratto multifattoriale influenzato da fattori esterni, rappresentati dall’ambiente, e interni, ossia dall’immunogenetica dell’ospite.

Per questa motivazione Whitaker e altri hanno introdotto il termine “Adversomica”, che si riferisce allo studio delle reazioni avverse legate ai vaccini basandosi su approcci di immunogenetica e biologia dei sistemi. Infatti è probabile che gli effetti collaterali siano associati ad altre condizioni sottostanti non diagnosticate o possano derivare da alcune cause genetiche, dunque sarebbe importante condurre accurate indagini. Dopo la pubblicazione della sequenza genetica del SARS-CoV-2 si è cominciato a trovare una soluzione al problema, cercando di sviluppare un vaccino il più possibile efficace. Nella progettazione sono state utilizzate differenti piattaforme, tra cui vettori virali non replicanti, virus interi inattivati, subunità proteiche, RNA messaggero (mRNA) e DNA.

La risposta al vaccino, però, non dipende semplicemente dalla tipologia dello stesso, ma anche dal tipo di adiuvante contenuto al suo interno. Gli adiuvanti sono necessari perché, attraverso i recettori di riconoscimento (PRR), attivano la risposta immunitaria. Nei vaccini basati su virus vivi attenuati o uccisi è presente un adiuvante endogeno; nei vaccini basati su mRNA e DNA questo tipo di adiuvante costituisce il materiale genomico stesso, ma si rivela essenziale l’inserimento di nanoparticelle a base di lipidi o polimeri che fungano da veicolo protettivo per migliorare l’assorbimento del vaccino nelle cellule; nei vaccini basati sull’antigene vi è un adiuvante che va ad agire come stimolatore dell’immunità innata. Finora semplicemente due studi hanno indagato la genetica delle reazioni ai vaccini contrastanti il SARS-CoV-2: il primo GWAS ha rivelato un’associazione significativa tra un determinato gene e brividi, febbre, affaticamento e malessere generale; il secondo GWAS ha identificato 14 loci associati agli effetti collaterali del vaccino e ha fatto emergere molteplici associazioni con geni legati alla risposta immunitaria.

Dalle considerazioni appena fatte emerge il ruolo centrale dell’immunogenomica nella risposta ai vaccini succitati e appare evidente quanto sia importante trovare una strategia di immunizzazione adeguata che garantisca la giusta protezione nei pazienti con errori innati dell’immunità. Insomma nonostante si cerchi di trovare similitudini, seppur si tenda sempre a generalizzare, ogni essere umano resta unico e speciale, un sistema completo, complesso e interconnesso ad altri e sarebbe auspicabile un ampliamento delle conoscenze e delle possibilità diagnostiche e terapeutiche per offrire quella prevenzione e quella cura che non possono andare bene “per tutti”, ma che, proprio grazie alla personalizzazione, sanno offrire vera protezione e duraturo benessere “a tutti”.

In fondo al testo in formato PDF lo studio integrale presentato a Boston

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CHI E' DIEGO TOMASSONE

Medico chirurgo piemontese, esercita la libera professione occupandosi prevalentemente di immunologia, pediatria e medicina predittiva, avendo conseguito diversi master post laurea e un dottorato di ricerca in malattie infettive, microbiologia e sanità pubblica.

Esperto di medicine non convenzionali (iscritto nel Registro dell’OdM di Torino per la disciplina Omeopatia), oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la laurea triennale in scienze matematiche, e le lauree magistrali in fisica e chimica.

Revisore scientifico della linea editoriale di 'Nature', la più importante rivista scientifica al mondo; editorial board (membro di redazione) di riviste di medicina e fisica; ricercatore affiliato 'Foundation of Physics Research Center' affianca il lavoro di medico a quello di fisico; attualmente dottorando di ricerca in fisica teorica, si occupa prevalentemente di fisica quantistica e biofisica.

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CHI E' VALENTINA ADIUTORI

Valentina Adiutori nasce ad Anagni (FR) il 13/05/1989.

All'età di sette anni si avvicina agli spartiti musicali e la bellezza disarmante delle note la trasporta in un mondo di soli suoni e colori. Quello strano universo, che dona concretezza all'astrattezza e mette ordine nel disordine, la affascina incredibilmente e diventa inchiostro versato su candidi fogli, fino a poco prima privi di qualsiasi sfumatura. Le emozioni si trasformano in fiumi prorompenti di parole che riescono a creare immagini entusiasmanti e divengono rime, strofe, canzoni, poesie.

Passano gli anni e quella bambina, con le sue mille fantasticherie scritte ovunque, lascia spazio a una ragazza che si avvicina sempre più alla letteratura e alla filosofia, materie che appagano oltremodo la sua sete di conoscenza e la rendono estremamente attenta, curiosa e introspettiva.

È allora che acquista la consapevolezza della grandezza dei sogni che stringe tra le mani e cerca di renderli una solida realtà, perciò partecipa a vari concorsi letterari nazionali e internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.

Nel medesimo periodo inizia a studiare armonia e composizione e al contempo scrive documentari per un'emittente televisiva locale.

Nel 2006 pubblica il romanzo 'Alla ricerca di un sogno da vivere' (Montedit) e nel 2007 vede la luce 'NON c'era una volta' (Il Filo).

L'anno successivo consegue il diploma di Liceo Scientifico e, dopo essersi trasferita in un paesino in provincia di Trento, si laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Verona. 

Nel 2023 consegue il master in Marketing Management nell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

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Valentina Adiutori

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