I medici di Aosta non hanno colpe: a causare la morte di Janira Mellé, 25enne maestra di sci di La Thuile, la sera di sabato 10 giugno all'ospedale 'Parini', dove si era recata due giorni prima con febbre alta e una forte cefalea, è stata une meningite batterica contratta quattro giorni prima in fase di anestesia in una clinica privata a Torino. Lo ha stabilito l'autopsia effettuata dal medico legale Roberto Testi, su incarico del pm Francesco Pizzato che aveva aperto un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di omicidio colposo e che ora lo ha trasferito alla procura di Torino per competenza territoriale.
In un primo momento, per i medici della Usl valdostana a uccidere nel giro di poche ore Janira poteva essere stata un'infezione al sistema nervoso chiamata meningo-encelofalite, ma l'esame autoptico ha rivelato la vera causa del decesso.
La giovane si era rotta una caviglia durante una vacanza in Sicilia; ingessata, era stata poi operata il 6 giugno a Torino con anestesia spinale e dopo l'intervento aveva manifestato sintomi influenzali ma era stata comunque dimessa. Giunta a casa a La Thuile, le sue condizioni erano peggiorate rapidamente e nella notte tra giovedì e venerdì si era recata in Pronto soccorso ad Aosta, dove i sanitari avevano ipotizzato un danno al sistema nervoso centrale di natura infettiva.
L'avevano ricoverata in Terapia intensiva ma la condizioni cliniche della ragazza avevano continuato a peggiorare al punto che i medici avevano tentato persino un intervento chirurgico per asportare un edema cerebrale, ma tutto fu inutile e Janira spirò poco dopo la dichiarazione da parte dei medici di 'morte cerebrale'.
L'autopsia evidenzia che di infezione si è in effetti trattato, ma contratta nella clinica di Torino per complicanze dovute all'anestesia: non vi è alcuna responsabilità da parte dei medici dell'ospedale di Aosta.