Si pone l'obiettivo di porre fine alle dispute sullo status giuridico della vetta del Monte Bianco, il neonato Centro Studi MB2 (alias Monte Bianco-Mario Bergamo) si è presentato al pubblico valdostano giovedì 1 giugno nella sala conferenze dell’Hotel Bus di Aosta. All'evento intitolato 'La vetta del Monte Bianco come primo esempio di sovranità europea' sono intervenuti il presidente dell’associazione, Paola Bergamo; il tesoriere Alberto Gaffi e il consigliere regionale della Lega VdA Andrea Manfrin.
A introdurre la serata Gaffi, noto editore nonché tesoriere MB2: “il nostro centro studi è nato su ispirazione di Mario Bergamo, dalla cui memoria la nipote Paola ha voluto prendere il testimone dell’idea europea. Mario è stato un personaggio eclettico, un pilastro del pensiero repubblicano che non è sceso a compromessi. Pensava che la Liberazione avesse lasciato delle contraddizioni insolute, che ci fosse una continuità mai spezzata con il regime che lo aveva preceduta”.
Continua poi Gaffi: “La nostra sarà un’azione eminentemente culturale, da portare avanti non attraverso manifestazioni di protesta, ma con un lavoro in collaborazione con le popolazioni che vivono sotto la cima del Monte Bianco. E’ necessario sentire la loro voce”.
La nascita del Centro Studi MB2
“L’acronimo MB al quadrato deriva dalle iniziali del Monte Bianco, sulla cui vetta vorremmo si ponesse fine alla disputa tra due Paesi fratelli. Ma sono anche le iniziali di battesimo del nome di mio nonno”, ha spiegato la presidente Paola Bergamo. “Il Monte Bianco è un tetto immaginario, un luogo di contese poiché la cartografia non è univoca. Questo luogo si è tradotto in più occasioni storicamente in un motivo di contesa, anche di recente. Invece dovrebbe essere un luogo da cui ripartire per una nuova visione europea, l’occasione per riflettere sul futuro del continente. Europa unita non vuol dire perdere la propria identità, che anzi deve essere custodita”.
“L’obiettivo del prossimo biennio è molto importante e ambizioso - conclude Paola Bergamo: promuovere dal basso quelle condizioni culturali e politiche affinché vengano meno le reciproche rivendicazioni nazionaliste italo-francesi sullo status giuridico della vetta del Monte Bianco”.
La disputa sul confine
Il consigliere regionale della Lega Vallée d’Aoste, Andrea Manfrin, è intervenuto alla serata portando un saluto istituzionale e il proprio punto di vista sul tema. “Sono rimasto colpito dalla figura di Mario Bergamo, che nutriva un pensiero del tutto originale. Io parto dal concetto di sovranità - ha precisato Manfrin - la Lega porta avanti all’interno delle istituzioni, comprese quelle europee, la propria idea federalista. Sul tema dei confini circa la vetta del Monte Bianco, in Consiglio Valle, abbiamo presentato varie iniziative. Resta il problema che la Francia, in maniera unilaterale, ha fatto coincidere il confine inglobando anche una parte di territorio italiano. Ciò crea non pochi problemi di giurisdizione e chi ha deciso di derubricare la questione come locale sbaglia. Un Centro studi apposito può accendere di nuovo i riflettori sulla decennale contesa”.
La Presidente Bergamo ha omaggiato il consigliere Manfrin di una medaglia del venticinquennale del Traforo del Monte Bianco. “Un traforo - ha detto la Bergamo - che fu simbolo di pace e collaborazione fra i due popoli”.
Il Centro Studi MB2 dunque vuole favorire, si legge in una nota, "la diffusione di una sensibilità nuova, affinché si ponga fine alla disputa franco-italiana intorno alla vetta del Monte Bianco. Per raggiungere questo obiettivo e gli altri scopi culturali, l’associazione aprirà a breve una campagna soci".