Themis e Metis | 10 maggio 2023, 17:35

Danni da vaccino? Si, no, forse...ma sempre più magistrature indagano

Danni da vaccino? Si, no, forse...ma sempre più magistrature indagano

Le sentenze della Corte Costituzionale del 9 febbraio scorso sulla questione vaccini non sono 'tombali' e fioccano in questi giorni ricorsi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e alla Cedu, così come una serie di esposti e denunce in diverse Procure. Con l’emergere di fatti nuovi, soprattutto su presunti danni da vaccino, non passa giorno che una associazione o sindacato chieda alla magistratura di fare indagini, accertare la verità, individuare i responsabili.

Da inizio 2021 Forze dell'ordine e docenti sono state categorie fra le prioritarie a ricevere il vaccino, e le prime a segnalare effetti avversi. In marzo, a Catania, poco dopo la dose di Astrazeneca morì un giovane sottoufficiale di marina che aveva avuto una pregressa infezione asintomatica. Con un test sierologico preventivo avrebbe potuto salvarsi, ma il ministero della Salute pervicacemente non lo raccomandava, e la Corte Costituzionale ha avallato in pieno questa posizione.

Recentemente, a parlare di 10 mila militari con seri problemi di salute post vaccino, è stato il sindacato Cosap di Torino, mentre un dettagliato esposto/denuncia è stato presentato dal sindacato di polizia LeS. Il segretario regionale per la Campania, Antonio Porto, lo ha depositato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. A fine dicembre 2022, lo stesso Porto aveva presentato un esposto simile alla procura di Catanzaro, in seguito alla morte improvvisa di un poliziotto di 42 anni: "Si chiede di indagare sulla somministrazione di farmaci 'imperfetti e nocivi' per la salute dei cittadini e sui responsabili, con riferimento ai reati di cui agli articoli 443, 445, 575 e 582 del codice penale".

L’esposto, che ha avuto ampio riscontro mediatico, è molto corposo e corredato dalla relazione di esperti. Il dato di base, che ha spinto a chiedere una indagine giudiziaria, è l’importante numero di eventi avversi tra le Forze dell’ordine. In Campania si registrano almeno 15 decessi improvvisi nel periodo 2022-2023, tutti di persone di giovane età.

Aifa e ministero della Salute hanno autorizzato la somministrazione generalizzata dei vaccini anti-Covid e raccomandato ripetute dosi aggiuntive oltre a quelle inizialmente previste. D’altra parte, però, la stessa Pfizer ha ammesso in diverse occasioni che i prodotti messi in commercio, con autorizzazione condizionata, presentano aspetti non noti, tanto che le schede informative (bugiardini) sono state aggiornate ben 14 volte. Sconosciuti sono gli effetti a medio e lungo termine. Insomma, il fatto di avere dovuto procedere “alla velocità della scienza” ha comportato l’accettazione del rischio di problemi di sicurezza che possono emergere via via.

A sostegno della tesi dei medicinali “imperfetti”, quindi pericolosi per la salute, lo studio del dottor Gabriele Segalla, biochimico, tratta di “Criticità chimico-fisiche e potenziale tossicologico dei nanomateriali lipidici contenuti in un vaccino a mRNA”. Nel formulato è stata riscontrata la presenza di due eccipienti funzionali mai usati prima in un prodotto medicinale, né registrati nella Farmacopea Europea.

Le attuali “Schede di Dati di Sicurezza” del fabbricante risultano pertanto omissive e inadempienti e da più fonti sanitarie si consigliano ulteriori verifiche in merito, con riferimento all’articolo 10 del Codice di Norimberga: “Durante l’esperimento lo scienziato responsabile deve essere pronto a interromperlo in qualunque momento se indotto a credere che la continuazione dell’esperimento comporterebbe probabilmente lesioni, invalidità o morte per il soggetto umano”.

Un altro aspetto da indagare riguarda la somministrazione di vaccini a cui, in prossimità della scadenza, è stata allungata la data di validità da sei a nove mesi. Ema e Aifa hanno recepito una comunicazione di Pfizer, senza che esistano degli studi scientifici pubblicati che consentano di ritenere sicuro ed efficace il farmaco oltre la data di scadenza inizialmente indicata.

L’avvocato penalista Antonietta Veneziano di Avvocati Liberi, che ha redatto l’esposto, si sofferma sulle scelte governative contrarie al principio di precauzione, tanto da configurare le ipotesi di reato di cui agli articoli 575 e 582 del Codice penale (omicidio e lesione personale).

Il ragionamento è questo: a settembre 2021 è uscito il nono rapporto Aifa sui vaccini anti-Covid, che aveva riportato la segnalazione di 608 decessi post vaccinazione, di cui 16 sicuramente correlati, e di 17 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. A quella data l’obbligo vaccinale era stato imposto solo alla categoria dei sanitari, e di fronte all’emergere di questi dati 'ufficiali' (a cui successivamente si sono aggiunti quelli ufficiosi), il decisore politico avrebbe dovuto prenderne atto e quantomeno rivalutare l’opportunità di mantenere in vita quest'obbligo. Al contrario, si è scelto di procedere con la vaccinazione di massa universale (compresi donne in gravidanza, immunodepressi, bambini sotto i 12 anni e guariti) e con l’estensione dell’obbligo a categorie crescenti di popolazione. Ma se c’era la consapevolezza che alcune persone avrebbero potuto morire o subire lesioni gravi, accettandone il rischio, secondo l’avvocato Veneziano sul piano penale questo può comportare la possibilità di “omicidio commesso con dolo eventuale”. Spetterà alla Procura fare accertamenti e stabilire le responsabilità.

Va ricordato che di denunce ai sensi dell’articolo 443 del Codice penale (commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti), ai tribunali d’Italia ne sono arrivate parecchie. L’ex senatore Gianluigi Paragone ne ha presentata una alla Procura della Repubblica di Roma ancora nel 2021, sostenendo la pericolosità del vaccino Pfizer e integrandola successivamente con diverse memorie e studi scientifici. Tuto ora è nelle mani dei magistrati.

red.laprimalinea.it

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