Tra Cielo e Terra | 05 dicembre 2022, 14:37

Troppa luce spegne le stelle; l'inquinamento luminoso e le sue conseguenze

Chissà se i nostri bambini negli anni a venire potranno alzare il naso all'insù e ammirare il luogo di ogni desiderio e fantasia, il sentiero che porta all'infinito

FotoCredit-Green.it

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Per sciogliere ogni dubbio e incomprensione bisogna prima di tutto precisare che con il termine “inquinamento luminoso” si individua qualsiasi forma di irradiazione di luce artificiale al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e in particolare modo verso la volta celeste.

L’opera di sensibilizzazione svolta in questi anni dalla Società Astronomica Italiana (S.A.It) ha consentito di rendersi conto che su tutto il territorio nazionale vengono quotidianamente sperperate somme ingenti. Ciò a causa dell’errata progettazione, realizzazione ed utilizzazione della stragrande maggioranza degli impianti di illuminazione esterna, sia pubblica che privata.

L' inquinamento luminoso è un problema di tutti

“Se le stelle, anziché brillare continuamente sul nostro capo, non si potessero vedere che da un solo punto della Terra, gli uomini non cesserebbero dal recarvisi per contemplare ed ammirare le meraviglie dei Cieli”

Quando l’uomo immette luce di notte nell’ambiente esterno, al di fuori degli spazi che è necessario illuminare, e altera così la quantità naturale di luce, produce una forma di inquinamento chiamata inquinamento luminoso. Ad esempio, è fonte di inquinamento luminoso (I.L.) la luce che un apparecchio di illuminazione disperde al di fuori della zona che dovrebbe illuminare. Le stesse superfici illuminate producono I.L. quando riflettono o diffondono nell’ambiente la luce che giunge loro.

L’I.L. non crea disturbo solo agli animali e alle piante ma è un problema anche per l’uomo: la luce dispersa verso l’alto illumina le particelle in sospensione nell’atmosfera e le stesse molecole che la compongono. Si crea così uno sfondo luminoso che nasconde la luce degli astri.

Questo potrebbe sembrare un problema solo per gli astronomi e gli astrofili, che non riescono più a sfruttare la piena potenza dei loro sofisticati e costosi strumenti. Invece è un problema per tutti perché a poco a poco ci priva della possibilità di vedere il cielo stellato, che non è solo un bellissimo panorama da proteggere, ma anche un mezzo per avvicinarci alla natura, alla scienza ed alla cultura.

In un futuro non lontano una cappa lattiginosa potrebbe nascondere del tutto agli occhi dei nostri figli la parte di universo in cui ci troviamo. Infatti l’I.L. sta crescendo in modo esponenziale, e con esso la luminosità del cielo. Dagli anni settanta ad oggi la luminosità artificiale del cielo è circa decuplicata.

In una piccola città come Mantova è già oggi un buon successo osservare un centinaio di stelle, laddove le stelle visibili ad occhio nudo sono alcune migliaia.

L' I.L. ha molteplici effetti negativi sull’uomo e sul mondo che lo circonda.

Di tipo culturale – la cultura popolare del cielo è ormai ridotta ad eventi particolari di tipo astronautico; perdendo il contatto diretto con il cielo l’uomo si è impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi, la differenza è esattamente la metà, gli antichi vedevano a 360 gradi, noi a 180 gradi, mancandoci la visione aerale. A titolo di esempio si pensi che gran parte degli scolari vedono le costellazioni celesti solo sui libri di scuola e gli abitanti delle grandi città non hanno mai visto una stella. Si pensi che la notte successiva all’ultimo grande terremoto che colpì la città di Los Angeles, una miriade di chiamate intasò i centralini telefonici degli istituti scientifici della California per sapere che cosa fosse accaduto in cielo. In realtà si trattava solo del fatto che la momentanea sospensione di energia elettrica in molte zone della città e la parziale distruzione di molti impianti di illuminazione avevano reso visibili ai cittadini quel cielo stellato che i più non avevano mai visto. Ormai sembra che l’uomo pascoli, la sua vista è’ rivolta sempre a terra.

Di tipo artistico – passeggiando nei centri storici delle città o nelle loro zone artistiche si noterà come l’uomo con una illuminazione cervellotica riesca a deturpare tanta bellezza, studiata e realizzata con abnegazione dagli artisti del passato; luci e poi luci, fari che abbagliano e illuminano a giorno le piazze, spesso utilizzando una luce bianca, asettica, da sala operatoria, quando i nostri centri storici sono stai illuminati da sempre con fioche luci calde. In molte città, negli ultimi anni, sono stati installati degli orrendi impianti di illuminazione, spesso rivolti verso il cielo, deturpando così i già degradati centri storici. L’illuminazione delle zone artistiche e dei centri storici deve essere mirata e deve integrarsi con l’ambiente circostante in modo che le sorgenti illuminanti diffondano i raggi luminosi dall’alto verso il basso, così da mettere in risalto le bellezze dei monumenti.

Sulla salute – recenti studi hanno evidenziato che dormendo con livelli anche molto bassi di luce ambiente il nostro corpo non riesce più a produrre melatonina, una importante sostanza in grado di diminuire la probabilità di contrarre alcuni tipi di tumore.

Di tipo scientifico – dell’effetto scientifico già si è accennato, si pensi che a causa dell’I.L., gli astronomi sono stati costretti ad allontanarsi verso luoghi sempre più isolati e remoti, con gran dispendio di denaro. Per non parlare del danno ricevuto dagli astrofili, che per osservare il cielo sono diventati esuli della notte, costretti a spostamenti di centinaia di chilometri.

Di tipo ecologico – l’illuminazione notturna ha sicuramente un effetto negativo sull’ecosistema circostante, flora e fauna vedono modificati il loro ciclo naturale “notte-giorno”. Il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte può subire alterazioni dovute proprio ad intense fonti luminose che, in qualche modo, “ingannano” il normale oscuramento. Per fare altri esempi, si pensi alle migrazioni degli uccelli che si svolgono ciclicamente secondo precise vie aeree e che possono subire “deviazioni” proprio per effetto dell’intensa illuminazione delle città. Negli Stati Uniti in un parco pubblico illuminato a giorno, alcuni orsi hanno distrutto i vari lampioni in quanto “fastidiosi” per il riposo di questi simpatici animali.

Di tipo psicologico – nell’uomo i riflessi sono metabolici e psichici; la troppa luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo provoca disturbi del sonno; quante persone di notte, nella propria casa, per riposare sono costrette a chiudere completamente le serrande? Oltre che dal rumore e dall’inquinamento atmosferico, l’uomo deve difendersi dalla luce “amica.

Sul risparmio energetico – una razionalizzazione degli impianti di illuminazione, una ottimale scelta del tipo e della potenza delle lampade e la schermatura degli apparecchi porterebbero ad una migliore qualità della vita ed ad un notevole risparmio energetico.

Di tipo economico – gli impianti di illuminazione debbono essere installati laddove sono veramente indispensabili e riducendone l’intensità quando non si ha bisogno della piena potenza, in modo da risparmiare tra i 300 e 500 miliardi di lire all’anno per la sola Italia. Inoltre, se a ciò si aggiunge che gli osservatori astronomici nazionali costruiti con denaro pubblico non possono operare al massimo delle prestazioni, allora il danno economico sale alle “stelle."

Per limitare in modo efficace l'I.L. occorre minimizzare tutta quella parte di esso che è evitabile in quanto non assolutamente necessaria per produrre l’illuminazione richiesta: per far ciò è sufficiente rispettare le leggi, laddove siano in vigore, oppure seguire ugualmente i criteri tecnici delle leggi in vigore altrove.

Confidiamo comunque che quella che viene considerata a livello internazionale una delle migliori leggi contro l’inquinamento luminoso verrà al più presto digerita da tutti e potrà dimostrare i suoi benefici effetti sull’ambiente.

Fonte: AssociazioneAstrofiliMantovani

red.laprimalinea.it

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