La perla ritrovata nella Riviera delle Alpi | 22 novembre 2022, 14:03

Un targa al Casino ricorda il sacrificio dell'appuntato di polizia Alfonso La Bernarda

Un targa al Casino ricorda il sacrificio dell'appuntato di polizia Alfonso La Bernarda

"Ricordiamo con commozione ma anche con gioia il sacrificio del nostro collega Alfonso e il sole che in questo momento fa capolino su di noi riscalda simbolicamente anche i nostri cuori".

Lo ha detto questa mattina nella piazzetta di fronte all'ingresso del Casino di Saint-Vincent il questore di Aosta, Ivo Morelli, durante la cerimonia di scopertura della targa alla memoria dell'appuntato di Polizia Alfonso La Bernarda, ucciso nella Casa da gioco dalla coltellata vibratagli da un folle la notte del 12 settembre 1972. 

Dopo la benedizione del parroco di Saint-Vincent, Lorenzo Sacchi, la targa è stata posizionata sul muro adiacente l'ingresso degli uffici del Casino, "e ci ricorda - ha sottolineato l'au della Casino spa - Rodolfo Buat - quanto importante e prezioso sia lo spirito di collaborazione da sempre instaurato tra questa azienda, le Forze dell'ordine e le istituzioni. L'apposizione di questa targa non è soltanto un atto di rispetto dovuto a un agente di polizia caduto nell'adempimento del proprio dovere, ma un monito di attenzione e riconoscimento dell'imprescindibile valore della vita umana".

Da sn la figlia di Alfonso La Bernarda, il questore Ivo Morelli, l'au del Casino, Rodolfo Buat e il sindaco di St-Vincent, Francesco Favre

Alla cerimonia hanno presenziato anche la figlia del poliziotto, che all'epoca dell'omicidio aveva 15 anni e il sindaco di Saint-Vincent, Francesco Favre.

Quella sera di 50 anni fa, un uomo aveva perduto 60.000 lire giocando al tavolo verde e si era rivolto alle casse del Casino dando in escandescenze ed esigendo di essere risarcito di qualche migliaio di lire per potere tornare a casa. Aveva ottenuto 5.000 lire con l’avvertenza che, come da regola, non sarebbe stato più accettato all’interno della Casa da gioco.

 

Lui aveva vivacemente protestato ed era stato quindi allontanato dall’appuntato La Bernarda e da un altro agente, in servizio presso il Posto di Polizia del Casinò. Mentre usciva l’uomo disse alla guardarobiera in tono minaccioso “Per questa storia qualcuno pagherà!”.

Dopo essere stato allontanato vagò nei bar di Saint Vincent per tutta la serata e fu probabilmente in uno di questi locali che si impossessò di un lungo coltello da cucina che nascose sotto gli abiti.

Intorno alle 2,30 del mattino l’uomo ritornò  nel Casinò, spalancando la vetrata  della sala da gioco e dando in escandescenze. Quando l’appuntato La Bernarda e il suo collega intervennero nuovamente lui estrasse il coltello e, dopo averlo fatto roteare in aria, lo scagliò dalla distanza di tre metri contro l’appuntato La Bernarda, colpendolo al costato con una forza tale da fare penetrare la lama di circa 15 centimetri nel corpo.

Il poliziotto cadde a terra, poi si rialzò ed istintivamente estrasse il coltello e cercò di scagliarsi contro l’aggressore ma ricadde nuovamente a terra.

Immediatamente soccorso, La Bernarda venne fatto salire  in ambulanza ma morì prima di raggiungere l’ospedale.

L’assassino venne catturato poche ore dopo dai carabinieri nei boschi appena sopra Saint-Vincent. Fu appurato che l'uomo soffriva di turbe psichiche, tanto da essere stato ricoverato nel 1963 nel manicomio di Collegno.

pa.ga.