Scientia | 07 settembre 2022, 20:30

Alterazioni del sangue dopo vaccinazione anti-Covid: cosa dicono le evidenze scientifiche

Il medico e ricercatore Diego Tomassone interviene sulla questione del presunto 'sangue brutto' o contaminato, proponendo gli esiti di rigorose e approfondite ricerche

Alterazioni del sangue dopo vaccinazione anti-Covid: cosa dicono le evidenze scientifiche

Medico chirurgo piemontese, Tomassone esercita la libera professione occupandosi prevalentemente di immunologia, pediatria e medicina predittiva, avendo conseguito diversi master post laurea e un dottorato di ricerca in malattie infettive, microbiologia e sanità pubblica.

Esperto di medicine non convenzionali (iscritto nel Registro dell’OdM di Torino per la disciplina Omeopatia), oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la laurea triennale in scienze matematiche, e le lauree magistrali in fisica e chimica. 

Revisore scientifico della linea editoriale di 'Nature', la più importante rivista scientifica al mondo; editorial board (membro di redazione) di riviste di medicina e fisica; ricercatore affiliato 'Foundation of Physics Research Center' affianca il lavoro di medico a quello di fisico; attualmente dottorando di ricerca in fisica teorica, si occupa prevalentemente di fisica quantistica e biofisica.

Diego Tomassone

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Per sostenere la necessità di approfondire i pro e i contro dei vaccini non servono le notizie sensazionali ma una sola cosa: la verità scientifica. E nonostante circolino da tempo fantomatiche 'ricerche' su persone inoculate con l'mRna, non vi è ad oggi nessuna evidenza scientifica che dimostri inequivocabilmente che il vaccino anti Covid-19 alteri i globuli rossi. Infatti non è affatto vero che solo i vaccinati possono avere il sangue impilato, perché mi sono state fornite prove che anche chi ha avuto la Covid e non si è vaccinato, o addirittura chi non ha avuto nulla né si è mai vaccinato ed è assolutamente sano, possono avere un sangue molto 'brutto' alla visione al microscopio in campo oscuro.

Quindi? In questi casi si deve controllare la metodologia e, nella fattispecie, la procedura di raccolta del campione e preparazione del vetrino è fondamentale, infatti chi studia per poi occuparsi di questo, deve esercitarsi con migliaia di vetrini prima di diventare un vero professionista nel prepararli.

Come mi è stato confermato da esperti del settore, questi vetrini non sono attendibili, perché quando c'è impilamento il vetrino è da scartare, questo perché si è sbagliato nella metodica a non scartare la prima goccia di sangue che è quella che coagula prima (se veramente avessimo un sangue cosi brutto difficilmente ci sarebbe vita, però giustamente prima di esprimermi ho voluto documentarmi adeguatamente per poter fornire una spiegazione precisa ed esauriente).

I filamenti che si vedono nel vetrino sono i filamenti di cotone usati per disinfettare il dito (ricordo che il prelievo è un prelievo capillare da polpastrello del dito), e il presunto e tanto strombazzato grafene che sarebbe presente in filamenti, sapete che cosa è? Sono i cheratinociti, ovvero le cellule epiteliali.

Quindi nessuno nega che ci possano essere alterazioni dei globuli rossi o ci possa essere grafene nei vaccini (alcuni lavori scientifici infatti ne parlano), però bisogna essere seri e precisi, precisando che l’uso del microscopio a campo oscuro è semmai una metodica preliminare, che va però supportata successivamente da apparecchiature più sofisticate, e vanno svolte altre indagini.

Lo studio poi va fatto in maniera sperimentale seguendo tutti i crismi, e pubblicato su riviste sottoposte a revisione, altrimenti è come chiedere all’oste se il proprio vino è buono! A questo proposito, e lo dico anche molto felice di renderlo noto, con l’Università di Torino abbiamo iniziato a indagare proprio le eventuali alterazioni dei globuli rossi, usando l’analisi lipidomica di membrana, ovvero l’esame più accurato attualmente per determinare lo stato di salute di queste fondamentali cellule sanguigne (questo lavoro come tutti quelli che intraprendo sono autofinanziati, quindi privi di conflitti d'interesse, e per mantenere la massima randomizzazione, arruolo volontari che abbiano voglia di partecipare alla ricerca).

Ci sono tante buone ragioni per valutare l'opportunità di farsi vaccinare contro il Covid, ma occorre evitare accuratamente informazioni non comprovate dalla scienza.

 

Diego Tomassone - red.laprimalinea.it

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