Politica | 02 agosto 2022, 00:10

Autonomista Autentico Apartitico cercasi per locazione scranno a Roma

Se per avviare una verifica di maggioranza o tentare un semplice rimpasto di Giunta occorre attendere gli esiti di un'inchiesta sulla 'ndrangheta, cosa ci si deve aspettare per le candidature del 25 settembre?

Autonomista Autentico Apartitico cercasi per locazione scranno a Roma

Continuando a ripetere "ti amo" a una persona che invece non ci ama più, possiamo ottenere due risultati: la sua irritazione mista a commiserazione e, di rimbalzo, la frustrazione per il tempo perso a rincorrere qualcuno che ormai non è più raggiungibile. Il sapore che questa ostinazione lascia in bocca è decisamente amaro.

Loro lo negheranno fino alla morte, ma il "je t'aime" che i politici autonomisti rivolgono quotidianamente alla Valle d'Aosta deve avere da tempo lo stesso, triste sapore. Alle decisioni operate "per il bene della Valle d'Aosta", alle scelte fatte "per il bene della Valle d'Aosta" alle discese in campo "per il bene della Valle d'Aosta" non ci crede davvero più quasi nessuno, fatti salvi i pochi peones (per ideologia? Per convenienza?) e gli ancor meno numerosi nostalgici rimasti in circolazione (gli ultimi 'romantici' della politica).

Arroccati su trespoli sempre più sottili, i leader di questa autonomia stuccata e stucchevole fingono di non sentire le bordate di fischi (e non diciamo di peggio) che partono ogni giorno un tanto al chilo dai social al loro indirizzo; sperano forse anche che le vicinissime elezioni possano rappresentare una buona occasione per l'auspicata (da loro) resurrezione della retorica regionalista, quella che una volta incantava agricoltori e impiegati pubblici di qualunque sesso ed età nei comizi stracolmi di popolo applaudente. Ma in cuor loro sanno che i sogni restano sogni, che la Petite Patrie ha perso la fede, che il rischio del crollo nell'abisso, dopo un breve periodo di illusoria ripartenza, è tangibile. Troppe le promesse mancate; troppi i progetti farlocchi, bislacchi; troppe le leggi 'autonome' bocciate da Roma ma soprattutto troppa immobilità amministrativa, troppa burocrazia assassina dell'entusiasmo e dei talenti. E anche troppa paura: se per avviare una verifica di maggioranza o tentare un semplice rimpasto di Giunta occorre attendere gli esiti di un'inchiesta sulla 'ndrangheta vuol proprio dire che qualcosa non va...

Verrebbe allora da dire che la scadenza elettorale del 25 settembre imponga scelte, leggasi candidati, diverse. Se i politici di professione sono al capolinea, è dunque venuto il momento per la società civile di battere un colpo e dire 'io ci sono'...sempre per il bene della Valle d'Aosta, ovviamente.

E invece sembra vero il contrario: questa sfida elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano sta avendo nel condominio autonomista valdostano un peso quasi totalmente 'politico'; sono i leader a cercare tra di loro in questi giorni e spasmodicamente il candidato ideale, possibilmente espressione del Consiglio regionale (anche di ieri ma meglio se di oggi) e che non ci si sogni di andarlo a pescare tra professionisti, intellettuali o imprenditori illuminati: non c'è spazio in questa tenzone romana per chi di politica non sa campare...

Beh, non stiamo a sprecare troppe parole: gli esponenti dei partiti autonomisti hanno ancora qualche giorno, pochi, per fare dietrofront da questa suicida posizione e mettersi visibilmente da parte. Il 'candidatus' è la persona 'vestita di bianco' e non lo è per caso. 

Patrizio Gabetti

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