Chi è il dottor Diego Tomassone

Medico chirurgo piemontese, esercita la libera professione occupandosi prevalentemente di immunologia, pediatria e medicina predittiva, avendo conseguito diversi master post laurea e un dottorato di ricerca in malattie infettive, microbiologia e sanità pubblica.

Esperto di medicine non convenzionali (iscritto nel Registro dell’OdM di Torino per la disciplina Omeopatia), oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la laurea triennale in scienze matematiche, e le lauree magistrali in fisica e chimica.

Revisore scientifico della linea editoriale di 'Nature', la più importante rivista scientifica al mondo; editorial board (membro di redazione) di riviste di medicina e fisica; ricercatore affiliato 'Foundation of Physics Research Center' affianca il lavoro di medico a quello di fisico; attualmente dottorando di ricerca in fisica teorica, si occupa prevalentemente di fisica quantistica e biofisica.

Di seguito il primo di una serie - che speriamo lunga e proficua - di interventi del dottor Tomassone per LAPRIMALINEA.IT

"Questi ultimi due anni sono stati per tutti molto impegnativi, ci siamo visti da un giorno all’altro catapultati in una realtà surreale, dove la vita come la conoscevamo prima è radicalmente cambiata, e dove la paura l’ha fatta da padrone, perché un misterioso virus ha praticamente fermato e bloccato tutto il mondo.

Ringrazio la redazione per darmi la possibilità di dire la mia su questo giornale, cosi da raccontare in estrema sintesi la mia esperienza con la pandemia Covid-19.

Lavorando come medico del territorio ho potuto vivere in prima persona fin dagli albori questa strana epidemia virale, iniziando ad accogliere a studio i primi casi di “influenza” strana, fin da dicembre 2019. Ho curato da allora tutti i casi a domicilio senza nemmeno una ospedalizzazione, a prescindere dall’età e dalla presenza o meno di patologie pregresse, occupandomi fin dai primi mesi del 2020 di consigliare ai miei pazienti prima, ed al massimo numero di persone poi, una prevenzione che potesse evitare quanto più possibile i contagi, cosi da preservare la popolazione il più possibile, ed evitare intasamenti ospedalieri, considerato che la sanità italiana, seppur in teoria tra le più efficienti al mondo, in pratica mostra le sue lacune proprio nelle situazioni di emergenza, con pochi presidi ospedalieri e ancor meno posti letto in terapia intensiva, sempre meno operatori sanitari, e una medicina del territorio molto spesso impreparata a questi eventi improvvisi ed emergenziali. 

La mia indipendenza dal sistema sanitario nazionale mi ha permesso di aiutare pazienti sia in Italia che all’estero, usando tutte le terapie a disposizione, sempre calibrate in base al quadro sintomatologico del paziente, e seguendo prevalentemente le linee guida americane, prima nazione ad aver indicato una traccia terapeutica da seguire, basata su quanto si conosce su queste infezioni, e sulla risposta del nostro sistema immunitario.

Grazie ad un caro amico medico del 118, nel corso del 2020 mi è stata data l’opportunità di studiare la malattia Covid-19 anche da ricercatore, affiancando un Team di ricerca internazionale, facente capo in Italia proprio al sistema di emergenza territoriale 118, e pubblicare come co-autore 9 lavori scientifici, tutti inseriti nel Database OMS, dove ogni lavoro studia un aspetto della malattia da diversi punti di vista, con lo scopo di fornire sempre maggiori informazioni per massimizzare l’efficienza sia della diagnosi che della terapia, in particolare quella domiciliare o pre-ospedaliera.

Grazie alla sempre maggior esperienza clinica, abbiamo potuto cosi teorizzare che questo virus fosse un virus batteriofago che agisse come “cavallo di Troia”, facilitando le sovrainfezioni batteriche polmonari con la tipica immagine radiologica “a vetro smerigliato”, e da questa teorizzazione abbiamo scoperto la presenza dei casi “Covid-like”, ovvero di coloro che seppur negativi al tampone molecolare naso-faringeo, presentavano però tutti i segni e sintomi dell’infezione, soprattutto polmonare, rilevata alla Tomografia computerizzata.

Siamo andati avanti con le pubblicazioni occupandoci dell’aspetto immunitario della malattia, caratterizzando i vari sottotipi linfocitari alterati che la caratterizzano, abbiamo potuto verificare come una adeguata supplementazione integrativa di vitamina D fosse utile nel prevenire l’infezione, modulando adeguatamente il sistema immunitario ed agendo “sostenendo” il rene, organo fondamentale e sempre da sostenere per evitare il pericoloso tracollo che avviene spesso se non ci si cura adeguatamente nei primi giorni di malattia, evitando cosi ospedalizzazioni e il temuto “long-Covid”.

siamo anche occupati di valutare la bontà dell’utilizzo del plasma iperimmune, terapia fin da subito bistrattata che è costata anche la vita del caro prof. De Donno, medico padovano che tra i primi aveva tentato questo approccio per salvare quante più vite. Ci siamo infine occupati delle problematiche trombotiche relative sia alla malattia naturale che al vaccino, essendo anche stati chiamati a suo tempo come consulenti della Guardia di Finanza per il caso Astrazeneka.

Attualmente è in corso di pubblicazione il nostro decimo e ultimo lavoro che valuta le predisposizioni genetiche a questa malattia, valutando i polimorfismi genetici tra popolazione che non si è ammalata e chi invece si è ammalata gravemente. Da tutta questa esperienza, sia clinica che di ricerca, sono nate le linee guida per la gestione Covid-19 del sistema 118, dove si illustrano le migliori strategie pre-ospedaliere da attuare per curarsi al meglio, a prescindere dalla variante di contagio.

Dopo due anni di pandemia, senza polemica alcuna ma solo riflettendo su quanto successo, posso affermare con certezza di aver azzeccato ahimè tutte le previsioni effettuate sin da inizio 2020, e che il tutto poteva essere gestito in maniera molto più efficiente, senza restrizioni contraddittorie e spesso anti-scientifiche, e senza limitazioni della libertà individuale di cui finalmente la magistratura sta iniziando ad occuparsi, sarebbe bastato usare un pochino di più il buonsenso, affidarsi veramente alla Scienza, e dare meno spazio alla politica" .

La redazione vi invita a seguire le prossime uscite su questa rubrica, dove il luminare ci coinvolgerà nelle sue ricerche offrendoci le sue spiegazioni nella sintassi comprensibile anche per chi non è del settore. 

Di seguito la bibliografia del dott. Diego Tomassone