Tra Cielo e Terra - 14 maggio 2025, 14:03

Ricordate la cometa di Halley? Ieri e oggi, l’evoluzione delle tecnologie di studio

Ricordate la cometa di Halley? Ieri e oggi, l’evoluzione delle tecnologie di studio

La cometa di Halley, una delle più celebri del nostro sistema solare, ha affascinato gli astronomi per secoli. Con un periodo orbitale di circa 76 anni, è l’unica cometa di breve periodo visibile a occhio nudo più volte in una vita umana. Il suo ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1986, mentre il prossimo è previsto per il 28 luglio 2061. Ma come è cambiato il modo di studiarla nel corso del tempo?

La cometa di Halley è stata osservata e registrata fin dall’antichità. Il primo riferimento certo risale al 240 a.C., ma fu Edmond Halley, nel 1705, a intuire che le diverse apparizioni della cometa erano in realtà il ritorno dello stesso corpo celeste. Questo fu un momento rivoluzionario per l’astronomia, poiché dimostrò che le comete potevano avere orbite prevedibili. Successivamente, nel 1986, la cometa di Halley fu studiata con strumenti moderni per la prima volta. L’ ESA (Agenzia Spaziale Europea) lanciò la sonda Giotto, che riuscì a passare a soli 596 km dalla cometa, catturando immagini dettagliate del suo nucleo. La missione ne rilevò la sua composizione formata per l’80% da acqua, con tracce di monossido di carbonio, metano e ammoniaca.

Oggi, le tecnologie di osservazione sono molto più avanzate rispetto al 1986. I telescopi spaziali, come il James Webb Space Telescope, di cui spesso abbiamo parlato nella rubrica’ Tra Cielo e Terra’, permettono di analizzare le comete con una precisione mai vista prima e le missioni spaziali future potrebbero prevedere l’invio di sonde autonome per raccogliere campioni direttamente dal nucleo cometario.

Nel frattempo, la cometa di Halley continua a lasciare tracce nel cielo terrestre. Ogni anno, i suoi detriti danno origine agli sciami meteorici delle Eta Aquaridi nel mese di maggio e delle Orionidi nel mese di ottobre, offrendo spettacoli celesti mozzafiato.

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a.a.

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