"Sin dall'inizio dell'emergenza si è spesa su più fronti per venire incontro alle diverse esigenze degli abitanti del quartiere". Era stata questa la motivazione per la quale la cittadina italiana di origini romene Liliana Padurariu aveva vinto, nel luglio 2021, il la seconda edizione del premio 'Au cœur de la reprise: esperienze di ripartenza al femminile', istituito dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Residente ad Aosta, all'epoca Padurariu era vicepresidente dell'Associazione Quartiere Cogne. Un premio del valore di tremila euro assegnato a colei che esattamente un mese fa ha presentato alla stampa la nuova associazione da lei presieduta, ovvero Quartiere Unione Identità Dignità-QUID, definendola come una 'porta aperta' per i cittadini e le famiglie in difficoltà su vari fronti, dalla povertà agli sfratti, dalla violenza domestica al bullismo e non limitata alla sola Aosta bensì estesa a tutta la regione.
Liliana Padurariu è però anche la donna denunciata ieri dalla Guardia di finanza e della Polizia locale di Aosta per maltrattamenti in quanto accusata di allevare per poi venderli 21 barboncini toy in un appartamento di Aosta poco più grande di 40 metri quadrati, tenendoli in condizioni igieniche e sanitarie precarie: durante una perquisizione, affermano gli inquirenti, gli animali sono stati trovati sporchi, con le unghie lunghe e tra i loro escrementi.
Nel corso degli accertamenti, alla presidente di 'QUID' sono stati anche sequestrati computer e telefono dell'Associazione. Lei respinge le accuse di maltrattamenti, l'indagine è ancora in corso.