Sarà la testimonianza del consigliere regionale di Forza Italia Marco Sorbara il cuore pulsante dell’incontro “Sport e Legalità” in programma sabato 20 dicembre, alle ore 18, nella Sala Mansarda del Centro Olimpico del Fondo di Pragelato. Un appuntamento che intreccia sport, istituzioni e impegno civile, ma che soprattutto mette al centro una storia emblematica di giustizia negata e poi riconquistata.
Ex giocatore di hockey su ghiaccio di Serie A, Sorbara porterà al pubblico il racconto diretto della sua esperienza di ingiusta detenzione, una vicenda che ha segnato profondamente la sua vita personale e sportiva, trasformandolo da atleta ad autorevole testimone del valore della legalità e dei diritti fondamentali. Una voce credibile e forte, perché nasce dalla sofferenza vissuta sulla propria pelle, ma anche dalla capacità di non rinnegare lo sport come scuola di vita, disciplina e riscatto.
Il titolo dell’evento non è casuale: Sport e Legalità non è uno slogan, ma un binomio che trova nella storia di Sorbara una sintesi potente. Lo sport come luogo di regole, rispetto e sacrificio; la legalità come presidio indispensabile per garantire dignità e giustizia ai cittadini. Valori che, quando vengono meno, lasciano ferite profonde, ma che possono essere ricostruiti anche attraverso il racconto e il confronto pubblico.
Accanto a Sorbara dialogheranno Massimo Marchisio, sindaco di Pragelato, e Mauro Esposito, imprenditore e vittima di ’ndrangheta, in un confronto che unisce storie diverse ma accomunate dal coraggio di esporsi e di trasformare esperienze drammatiche in impegno civile. È previsto inoltre un videomessaggio di saluto dell’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, a sottolineare il valore istituzionale dell’iniziativa.
A seguire, la serata proseguirà con la cerimonia di consegna delle borse di studio “Patrick Negro”, destinate agli atleti meritevoli dello Sci Nordico Pragelato: un momento che rafforza il legame tra memoria, sport e futuro, e che restituisce allo sport la sua funzione educativa più autentica.
Ma è soprattutto la presenza di Marco Sorbara a dare senso e profondità all’evento. La sua storia ricorda che la legalità non è un concetto astratto e che dietro ogni errore giudiziario ci sono vite sospese, carriere spezzate, identità messe in discussione. Raccontarla oggi, in un contesto sportivo, significa restituire allo sport il ruolo di coscienza civile e di palestra di cittadinanza.
Un incontro che va oltre la cronaca e che chiama il pubblico a riflettere. Perché senza legalità non c’è sport, e senza giustizia non c’è futuro.




