Attualità - 27 novembre 2025, 23:55

Reati contro gli animali, AVAPA e ANPAV: 'oblazione non più adeguata, si aggiorni la legge'

'La sensibilità della società verso gli animali è profondamente cambiata. È necessario interrogarsi sulla coerenza di questo impianto normativo'

Attivisti Anpav in presidio di fronte al tribunale di Aosta

Attivisti Anpav in presidio di fronte al tribunale di Aosta

Le associazioni AVAPA e ANPAV sollevano il tema dell’oblazione nei reati contro gli animali e chiedono una revisione normativa alla luce della crescente sensibilità sociale sul benessere animale. Le associazioni valdostane intervengono dopo le numerose richieste di chiarimento ricevute da cittadini in merito alla possibilità di estinguere tramite oblazione i reati previsti dall’articolo 727 del codice penale, che punisce l’abbandono di animali e la detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura La recente Legge Brambilla 2025 ha inasprito le pene per diverse fattispecie legate ai maltrattamenti, rafforzando il quadro delle tutele.

Tuttavia, l’articolo 727 c.p. resta formalmente una contravvenzione, sanzionata con arresto o ammenda, e – proprio per la sua natura giuridica – continua a rientrare tra i reati “minori” per i quali è consentita l’estinzione tramite oblazione Secondo AVAPA e ANPAV, questa classificazione è ormai inadeguata. Le due associazioni si chiedono se abbia ancora senso considerare “di ridotta gravità” condotte che possono provocare sofferenza a un essere vivente.

"L’oblazione è uno strumento nato per illeciti lievi, ma la sensibilità della società verso gli animali è profondamente cambiata. È necessario interrogarsi sulla coerenza di questo impianto normativo", si legge in un comunicato congiunto. Il tema, sottolineano le associazioni, non riguarda un singolo episodio ma il modo in cui l’ordinamento italiano affronta la tutela animale. Per questo AVAPA e ANPAV chiedono una rivalutazione complessiva della classificazione dei reati, tenendo conto delle conoscenze scientifiche e della sensibilità collettiva odierna. Le due realtà confermano inoltre la disponibilità a collaborare con istituzioni e operatori del diritto per approfondire misure che possano rafforzare le tutele nel quadro normativo vigente.

red.laprimalinea.it

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