Il Consiglio Valle ha dedicato parte dei suoi lavori alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, occasione in cui istituzioni e gruppi politici hanno richiamato alla responsabilità collettiva nel contrasto a quella che viene definita da più parti una vera emergenza strutturale.
“Questa ricorrenza richiama a una responsabilità condivisa: difendere la libertà e la dignità di ogni donna. Non una battaglia di parte, ma un dovere comune”, ha affermato il presidente dell’Assemblea, Stefano Aggravi, ricordando come la comunità valdostana sia chiamata a creare “le condizioni affinché ciascuna donna possa vivere libera dalla paura e pienamente artefice delle proprie scelte”. Da qui l’appello a politiche efficaci, educazione al rispetto e un clima culturale che respinga ogni forma di sopraffazione: “Una comunità è davvero libera solo quando nessuna donna deve scegliere tra sicurezza e libertà”.
Sul fronte delle misure concrete, Chiara Minelli (Avs) ha ammonito che “le parole e l’indignazione non bastano”, chiedendo investimenti e interventi mirati. Un richiamo condiviso da Corrado Jordan (Uv), per il quale serve “agire per proteggere, prevenire e sostenere”.
Un segnale incoraggiante arriva, secondo il presidente della Regione Renzo Testolin, dalla crescente sensibilità dei giovani, testimoniata dai lavori del Liceo artistico e dalle iniziative dell’Università della Valle d’Aosta, che ha aperto alla cittadinanza un ciclo di lezioni dedicate al tema. “Tutte queste iniziative rafforzano il nostro sistema sociale – ha detto Testolin – e l’amministrazione regionale continuerà a lavorare in questa direzione”.
Nel corso del dibattito, Eugenio Torrione (Avs) ha richiamato l’attenzione sulle pesanti ripercussioni della violenza “sull’intero contesto familiare”, dai figli esposti a situazioni traumatiche alla necessità di interventi rivolti anche ai potenziali maltrattanti “in una logica non solo punitiva, ma anche riparativa”.
Per Luisa Trione (Centro Autonomista), “queste giornate servono, ma servono soprattutto i fatti”: da qui l’impegno a lavorare in Commissione per iniziative e norme che contribuiscano a contrastare la violenza di genere. Una visione condivisa da Clotilde Forcellati (Pd-Fp), che ha definito il fenomeno “un problema non emergenziale ma strutturale”, e come tale da affrontare con risorse adeguate e continuità.
Infine, il capogruppo Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Fp) ha sottolineato il ruolo essenziale della rete di protezione: “Chi denuncia deve trovare una struttura accogliente e solida”. Al tempo stesso, ha aggiunto, alla protezione deve affiancarsi la prevenzione: “In Valle d’Aosta i servizi ci sono, ma occorre garantire continuità e stabilità negli organici”.




