L’Arma dei Carabinieri ha celebrato venerdì 21 novembre la sua Patrona, la Virgo Fidelis, appellativo mariano scelto come simbolo dell’Arma l’11 novembre 1949 e proclamato tale da Papa Pio XII. La ricorrenza rappresenta per tutti i Carabinieri, in servizio e in congedo, un momento di forte significato identitario, occasione per rinnovare l’impegno al servizio della comunità e per rendere omaggio a chi ha sacrificato la vita in difesa della sicurezza e della legalità.
La commemorazione si è svolta alle ore 10 nella Chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta, con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo Franco Lovignana, alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti delle istituzioni. Un momento solenne, scandito dai valori di fedeltà, dedizione e abnegazione che la Virgo Fidelis incarna per l’Arma.
Durante la cerimonia sono state ricordate anche due ricorrenze particolarmente sentite. La prima è l’84esimo anniversario della battaglia di Culqualber, dove il 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè si sacrificò tra agosto e novembre del 1941 nella difesa di un caposaldo strategico in Africa Orientale. Una resistenza eroica, combattuta contro forze preponderanti e culminata in un estremo combattimento corpo a corpo, per la quale alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nel corso della celebrazione è stata letta la lunga e drammatica motivazione, che ricorda la “epica resistenza” del reparto e il sacrificio con cui comandante e carabinieri “immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”.
La seconda ricorrenza è la Giornata dell’Orfano, istituita per mettere al centro il sostegno ai figli dei Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere. Un momento di riflessione dedicato alle famiglie dell’Arma e ai giovani che portano il peso di una perdita profonda, testimonianza concreta dell’impegno dell’Istituzione verso la propria comunità interna.
La celebrazione di Aosta ha dunque riunito memoria storica, valori tradizionali e vicinanza umana, confermando il legame profondo tra l’Arma dei Carabinieri, la sua storia e la comunità valdostana.




