Una nuova iniziativa parlamentare riaccende il dibattito sulle concessioni idroelettriche e sul mancato varo della Norma di attuazione dello Statuto speciale necessaria alla Valle d’Aosta per disciplinare il settore.
È stata depositata alla Camera dei Deputati un’interrogazione rivolta alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendo al Governo di sbloccare il provvedimento che da mesi è fermo a Roma.
L’interrogazione porta la firma di Luana Zanella (capogruppo Avs), Marco Grimaldi (Avs), Chiara Braga (capogruppo Pd) e Agostino Santillo (M5S), vicepresidente della Commissione Ambiente. Secondo una nota dei promotori, si tratta di un atto “di estrema rilevanza”, perché senza la Norma di attuazione la Regione Valle d’Aosta non può adottare la legge necessaria a regolare le procedure di rinnovo delle trenta concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029.
Manes: 'Invitato a firmare, ma ha detto no'
Nella nota si evidenzia anche un passaggio politico particolarmente significativo. I proponenti spiegano infatti che anche il deputato valdostano Franco Manes (UV, eletto con il centrodestra) è stato invitato a sottoscrivere l’iniziativa, ma non ha dato la propria disponibilità.
Un rifiuto che viene definito sorprendente, considerando che nel recente accordo politico tra Union Valdôtaine e Forza Italia l’approvazione della Norma di attuazione era stata indicata come obiettivo prioritario della collaborazione con la maggioranza di Governo.
Avs in Consiglio Valle, 'chiederemo chiarimenti alla Giunta'
La questione approderà anche in sede locale. Il gruppo regionale Avs ha annunciato che porterà il tema già nel Consiglio Valle della prossima settimana, chiedendo alla Giunta chiarimenti sulle interlocuzioni con Roma e sugli intendimenti dell’esecutivo rispetto alla partita delle concessioni.
Una norma attesa da anni
La Norma di attuazione sulle concessioni idroelettriche è ritenuta strategica dalla Regione per riaffermare le proprie competenze statutarie in un settore che ha un impatto diretto sulla produzione energetica, sugli equilibri finanziari e sul ruolo pubblico nella gestione delle acque. Il blocco romano, più volte denunciato da Aosta, sta rallentando la possibilità di avviare il percorso amministrativo per i rinnovi, che richiede tempi certi e adeguata programmazione.
L’interrogazione ora porta la questione direttamente sul tavolo di Palazzo Chigi. Resta da capire quale sarà la risposta del Governo e se la pressione politica – locale e nazionale – riuscirà a sbloccare un dossier considerato cruciale per il futuro energetico della Valle




