Sanità - 19 novembre 2025, 08:22

La Gastroenterologia del 'Parini' premiata al maggiore congresso europeo

Uno studio valdostano vince alla UEG Week di Berlino

I gastrenterologi Raffaella Rima e Stefano Okolicsanyi

I gastrenterologi Raffaella Rima e Stefano Okolicsanyi

Prestigioso riconoscimento internazionale per l’Azienda Usl della Valle d’Aosta: il gruppo di Gastroenterologia dell’ospedale 'Umberto Parini' di Aosta è stato premiato alla UEG Week 2025, il più importante congresso europeo dedicato alla gastroenterologia, svoltosi a Berlino il mese scorso. L’équipe valdostana, guidata dal dottor Renato Santucci, ha ottenuto il Best Abstract Presentation Prize, imponendosi in un contesto che riunisce i maggiori esperti mondiali di salute digestiva e di ricerca clinica.

A meritare il premio è stata la dottoressa Raffaella Rima, che ha presentato lo studio “CMV infection in ulcerative colitis: focus on tissue PCR and immunohistochemistry”, realizzato sotto il coordinamento del dottor Stefano Okolicsanyi e in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale di Bari e l’Ospedale Mauriziano di Torino.

Lo studio: comprendere il ruolo del citomegalovirus nella colite ulcerosa

La ricerca ha analizzato la presenza del citomegalovirus (CMV) in pazienti affetti da colite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica intestinale sempre più diffusa e spesso invalidante. L’infezione da CMV può infatti aggravare i sintomi o rendere meno efficaci le terapie tradizionali, come i trattamenti cortisonici.

Per questo il gruppo di Aosta ha confrontato due metodiche diagnostiche – PCR su tessuto e immunoistochimica – con l’obiettivo di individuare quale sia più utile nella pratica clinica. La ricerca ha evidenziato una buona corrispondenza tra i due test, indicando che la PCR su tessuto potrebbe rappresentare uno strumento particolarmente efficace per identificare con precisione l’infezione nei casi più complessi.

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che premia il lavoro di tutta la squadra – afferma il dottor Okolicsanyi –. Comprendere il ruolo del CMV nella colite ulcerosa permette diagnosi più precise e terapie più mirate, migliorando davvero la vita dei nostri pazienti”.

La dottoresssa Rima sottolinea come lo studio apra nuove prospettive: “Il lavoro rappresenta un passo avanti verso la definizione di un livello minimo di carica virale da considerare clinicamente rilevante. Potrà stimolare ulteriori studi condivisi con altri centri italiani”.

La Usl VdA in una nota ha espresso soddisfazione e orgoglio per il risultato ottenuto, riconoscendo il valore di un team che, oltre alla qualità dell’assistenza, si distingue per l’impegno nella ricerca e nell’innovazione clinica.

red.laprimalinea.it

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