Per il legittimo impedimento di un avvocato difensore, è stata rinviata al prossimo 28 gennaio dal gup del tribunale di Aosta Marco Tornatore l'udienza preliminare sul maxi incendio boschivo divampato il 19 luglio 2023 tra Aymavilles e Villeneuve, dove bruciarono 115 ettari di terreno, due abitazioni furono distrutte e una danneggiata.
Il processo è chiesto per Giorgio Pession, presidente e amministratore delegato della Deval; Domenico Mileto, assistente tecnico di rete della Deval, Valerio Zinetti, responsabile unità operativa della Deval e i manutentori delle linee dell'azienda Valter Musso e Luigi Traverso; Alessandro Penco, 45 anni, amministratore delegato della società Sky Aviation, per l'appunto la società di trasporto aereo incaricata dalla Protezione civile di partecipare alle operazioni di spegnimento; Cesare Sappino (46) di Cavaglià, anche egli rappresentante legale della ditta; l'elicotterista e istruttore di soccorso alpino Luca Laurent, 47 anni di Gressoney-St-Jean; il dipendente della Sky Aviation Christian Gagliardo (51) residente a Sarre.
Per i vertici di Deval le accuse sono, a vario titolo, di incendio colposo e di inquinamento ambientale colposo. Secondo una consulenza affidata dalla procura, un traliccio della linea 223 presente nella zona di innesco dell'incendio era sovrastato da un gruppo di pioppi. I consulenti ritengono che - considerata la ventosità dei giorni del rogo - un rametto sia caduto sulla testa del traliccio nell'area sottostante al gruppo di alberi, interponendosi tra due connettori della linea con una lunghezza sufficiente a innescare una violenta scarica. Lo stesso rametto, incendiandosi, sarebbe poi caduto a terra, facendo divampare l’incendio, appena dopo l'abitato di Poyaz. Per i consulenti c’è stata negligenza, con la mancata attuazione del piano di indirizzo operativo previsto da Deval. Le videocamere del comune di Saint-Pierre hanno immortalato le varie fasi del rogo.
Per gli indagati della Sky Aviation, le accuse sono, a vario titolo, incendio boschivo e inquinamento ambientale colposi oltre all’inadempimento di pubbliche forniture. Secondo gli inquirenti l'elicottero ebbe un ritardo di circa due ore dalla chiamata di attivazione dell’elicottero della Sky Aviation.
L'ordine di intervento urgente era stato dato alle 15,55 e l'elicottero avrebbe dovuto raggiungere la zona entro 20 minuti. Tuttavia, il velivolo è arrivato solo alle 16,30, iniziando le operazioni addirittura alle 17,55.L'appalto indica una temporalità di intervento di 20 minuti per le urgenze: nei cento minuti di mancata operatività, indicano i consulenti della Procura, sono venuti meno circa 20 lanci di acqua, 12.000 litri scaricati in zona impervia che avrebbero rallentato assai la propagazione delle fiamme, che invece da La Poyaz hanno raggiunto tre case in località La Camagne.
Il ritardo era stato causato dal malfunzionamento della benna antincendio dell’elicottero, problematica di cui la Sky Aviation srl era assolutamente consapevole, secondo gli inquirenti, perché si era già manifestata in un incendio a Sarre il 3 luglio 2023, ma in quel lasso di tempo di 16 giorni dal 3 al 19 luglio non aveva fatto nulla per risolverla. Per entrambe le società le accuse sono relative ai corrispettivi illeciti amministrativi per i fatti oggetto di inchiesta.




