La Centrale operativa territoriale (Cot) dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta conferma il proprio ruolo di snodo fondamentale nella gestione dei pazienti fragili e cronici sul territorio regionale. Da gennaio a settembre 2025 sono stati gestiti 1.191 passaggi assistenziali tra domicilio, ospedale e strutture residenziali, con 1.029 pazienti presi in carico, caratterizzati da un’età media di 76 anni.
La Cot coordina l’assistenza di persone non autosufficienti, con disabilità o con patologie croniche, favorendo un lavoro integrato tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti, infermieri ospedalieri e territoriali. Grazie a una piattaforma digitale dedicata, gli operatori possono condividere informazioni in tempo reale e monitorare i percorsi di cura, garantendo continuità e sicurezza.
"I dati registrati mostrano che il modello organizzativo funziona – spiega il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti – con ricadute importanti per il nostro territorio montano, dove la gestione dell’unico Pronto soccorso, l’assistenza domiciliare e la capillarità dei servizi rappresentano una vera sfida".
Attivata a metà 2024 e finanziata attraverso il Pnrr, la Centrale operativa territoriale è una delle innovazioni introdotte dal decreto ministeriale 77/2022, che ha ridisegnato l’organizzazione della sanità territoriale in tutta Italia. La Valle d’Aosta è stata tra le prime regioni a istituirla.
Nei primi nove mesi del 2025 la Cot ha indirizzato 649 pazienti verso le cure domiciliari, 519 verso strutture territoriali e 23 verso strutture sanitarie fuori regione, mostrando una capacità di coordinamento crescente e sempre più strutturata.
"Questi numeri – sottolinea Roberta Oriani, infermiera e coordinatrice della Cot – dimostrano come la Centrale operativa territoriale sia diventata un nodo essenziale per la gestione integrata dei bisogni sanitari della popolazione".
Con i dati del 2025, il modello avviato in Valle d’Aosta appare ormai consolidato e destinato a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni, in linea con gli obiettivi del Pnrr e con la trasformazione in corso nella sanità territoriale italiana.




