Su ordine della Procura del capoluogo e nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza reati contro l'ambiente, gli agenti del Corpo Forestale della stazione di Busseyaz (Aosta) hanno sequestrato una vasta area dov'è in corso un bonifica ambientale con rimozione rifiuti in territorio di Sarre al confine con Aosta. Incaricata della rimozione è l'impresa di movimento terra e demolizioni 'Rondoletto srl' di Livorno Ferraris (Vercelli).
Il terreno, migliaia di metri quadrati, che ospita anche un profondo sterro da scavo, è di proprietà di Diego Empereur, già sindaco di Sarre per più legislature, che risulta anche responsabile dei lavori di bonifica. Nell'area sequestrata si sta sviluppando un Piano urbanistico di dettaglio-Pud perché proprio lì dovranno sorgere due centri commerciali, uno della LIDL e un altro della catena Tigotà (poco distante è già avviato il nuovo supermercato Famila). Il 26 settembre scorso è stato richiesto via Pec al Comune di Sarre il permesso a costruire, i lavori sono iniziati lunedì 29 settembre; il sequestro preventivo eseguito dalla Forestale su mandato della Procura risale all'inizio di questa settimana ed è stato disposto per impedire che le conseguenze dell'illecito ipotizzato dagli inquirenti peggiorino o per evitare la commissione di nuovi reati.
"In merito a questa vicenda non possiamo rilasciare alcuna dichiarazione, nulla di nulla" si è limitato a dire, raggiunto telefonicamente, Paolo Rondoletto, uno dei titolari della srl vercellese. Tra gli inquirenti, bocche cucite sull'andamento delle indagini e sulla natura dei reati. "L'impresa ha fornito al Comune la documentazione richiesta - spiega il sindaco di Sarre, Massimo Pepellin -compresa ovviamente la richiesta di effettuazione della bonifica e le autorizzazioni a operare. Non siamo a conoscenza delle ragioni del sequestro, attendiamo anche noi di saperne di più".
Nel caso in questione, la rimozione dei rifiuti (compresi quelli da scavo e movimento terra) è obbligata dall’articolo 192 del Testo Unico Ambientale o Codice dell'Ambiente, il quale stabilisce che chi abbandona rifiuti non deve solo affrontare le sanzioni penali previste dalla legge, ma ha anche l’obbligo di rimuoverli, smaltirli correttamente e riportare l’area alle condizioni originali. In pratica, chi inquina un’area è chiamato a ripulirla e a ripristinarla, assumendosi la responsabilità del danno ambientale provocato. La responsabilità può essere estesa anche al proprietario del fondo dove i rifiuti sono stati abbandonati, purché l'abbandono sia a lui imputabile per dolo o colpa.





