Lo Zelo di Anubi - 21 ottobre 2025, 06:28

Barniedo, il cucciolo d’orso che ha sfidato le fiamme

PhotoCredtis: Infoanimals

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Anche se la notizia risale all’estate, nella nostra rubrica dedicata agli animali non lasciamo che storie come questa passino inosservate. È ottobre, ma torniamo indietro di qualche settimana per raccontare la vicenda straordinaria di Barniedo, un giovane orso bruno che ha dimostrato una forza e una resilienza fuori dal comune.

Salvato nel 2024 con le zampe ustionate durante un incendio nelle montagne di León, in Spagna, Barniedo è stato recentemente localizzato in perfetta salute dopo essere sopravvissuto a un secondo devastante rogo avvenuto ad agosto nel Parco Regionale della Montaña de Riaño y Mampodre. Il suo monitoraggio è stato possibile grazie a un trasmettitore a radiofrequenza impiantato nell’orecchio, dopo che il GPS dorsale si era staccato. Per giorni il segnale era debole e proveniva da un’area bruciata, generando forte preoccupazione tra i tecnici della Natural Heritage Foundation e del Ministero dell’Ambiente della Junta de Castilla y León.

Ma la conferma è arrivata; Barniedo è vivo, si muove liberamente e mostra un comportamento normale, come dimostrato da un video che ha rassicurato tutti. La sua storia era iniziata il 2 agosto 2024, quando fu trovato zoppicante e ferito nei pressi di Barniedo de la Reina, dopo un incendio scoppiato a Villafrea de la Reina. Trasferito al centro CRAS di Valladolid, fu curato intensamente e raddoppiò il suo peso in poche settimane. A settembre fu spostato nella struttura di acclimatamento di Valsemania, dove visse con un altro orso ferito, Cova, e si preparò al ritorno in natura. A novembre fu liberato in un querceto, con un GPS e un trasmettitore per seguirne i movimenti. Quando ad agosto 2025 un nuovo incendio ha devastato quasi 3.000 ettari, entrando persino nel Parco Nazionale dei Picos de Europa, il timore per Barniedo è tornato. Ma ancora una volta, ha dimostrato di saper sopravvivere.

Secondo il direttore veterinario del CRAS, Álvaro Soto, se il cibo sarà sufficiente, Barniedo potrebbe persino evitare il letargo. La sua capacità di adattamento e la rapida integrazione nell’ambiente naturale fanno ben sperare. Barniedo è vivo, sta bene e si è adattato all’ambiente naturale nonostante due incendi devastanti. Il sistema di monitoraggio ha funzionato, le cure hanno avuto effetto e il rilascio è stato efficace. È una conferma concreta che i programmi di recupero e reintroduzione della fauna selvatica, se ben gestiti, possono funzionare. E sì, Barniedo è anche il simbolo della resilienza animale. Ha superato il dolore, la solitudine e il fuoco, tornando a vivere libero nel suo habitat.

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red.laprimalinea.it

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